TORONTO - Il taglio dei consiglieri comunali voluto da Doug Ford lede i principi costituzionali della democrazia e dello stato di diritto.
È quanto sosterranno venerdì i legali che rappresentano il consiglio comunale di Toronto nella causa giudiziaria intentata contro il premier dell’Ontario e contro la legge che prevede la riduzione dei seggi a Toronto da 47 a 25.
Gli avvocati di City Hall in questi giorni hanno depositato le argomentazioni a sostegno della loro denuncia. Nei documenti emerge la frustrazione dei consiglieri comunali che si sono candidati ufficialmente alle elezioni comunali del 22 ottobre, salvo poi veder azzerata la loro candidatura dalla riforma approvata a metà agosto a Queen’s Park.
E proprio quella della tempistica sarà una delle tesi che saranno sostenute dai legali di City Hall presso la Corte Superiore dell’Ontario: le modifiche dei distretti a Toronto sono state introdotte in piena campagna elettorale e questo - sostengono - rappresenterebbe uno schiaffo al corretto funzionamento delle istituzioni cittadine.
Ma non solo. L’intromissione della Provincia nella complessa macchina politica cittadina costituisce un’inaccettabile interferenza che deve essere bloccata sul nascere.
Nel faldone depositato dai legali della Città si sostiene che la riforma del premier sia in violazione della Costituzione.
“I principi costituzionali non scritti della democrazia e dello Stato di diritto - si legge nel documento - e i principi riguardanti il diritto di voto presenti nella Charter of Rights and Freedom non permettono all’Ontario di interferire con un’elezione in corso di svolgimento.
Ma al di là dei cavilli legali sulla legittimità della riforma voluta dal nuovo governo conservatore, in questi giorni si continua a discutere sui reali risparmi che arriveranno grazie al taglio dei consiglieri comunali. Risparmi che di fatto non ci saranno. Attualmente infatti ogni consigliere comunale rappresenta circa 61mila cittadini: con l’entrata in vigore della nuova legge, i futuri consiglieri rappresenteranno 110mila residenti.
Di conseguenza si assisterà ad una duplicazione degli uffi ci degli stessi consiglieri comunali, con tanto di nuove assunzioni di personale per garantire il rapporto tra elettori ed eletto.
Alla causa intentata contro il governo provinciale partecipa anche il Toronto District School Board, che sostiene come la decisione di rivedere i confini dei distretti non sia stata preceduta dalle consultazioni con i genitori.
In ogni caso numerosi giuristi hanno fatto sapere che le speranze di bloccare la riforma sono appese al lumicino. La sentenza dovrebbe arrivare in tempi rapidissimi.