Dazi, pressing su Washington
TORONTO – Pressing del Canada sugli Stati Uniti nella crisi dei dazi. Ieri il ministro Dominic LeBlanc ha raggiunto Washington per un faccia a faccia con l’omologo americano Howard Lutnick, per fare il punto della situazione e capire se vi siano i margini per superare alcuni ostacoli che hanno rallentato la trattativa tra i due Paesi in vista di un ipotetico ritorno alla normalità nei rapporti commerciali. Il braccio destro del primo ministro Mark Carney, in particolare, ha affrontato il tema delle contro tariffe canadesi, che sono state di fatto annullate da Ottawa su una lunga serie di prodotti che non rientrano nel trattato di libero scambio Cusma.
La mossa, peraltro, è stata apprezzata dagli Stati Uniti, come ammesso nei giorni scorsi dallo stesso inquilino della Casa Bianca Donald Trump. Ma i segnali distensivi che sono arrivati dal governo federale canadese – tra l’altro criticato da alcuni premier delle province che invece chiedono il pugno duro – non hanno portato ad alcun risultato apprezzabile a Sud del confine: i dazi americani sui prodotti canadesi rimangono e pesano come un macigno su numerosi settore strategici del nostro tessuto produttivo, in particolare in quello dell’acciaio e dell’alluminio.
Ecco allora che l’incontro di ieri nella Capitale americana è servito all’esecutivo di Ottawa per ribadire ancora una volta la chiara volontà di arrivare a un futuro accordo, primo passo per la normalizzazione dei rapporti tra i due Paesi e per la fine della guerra commerciale inaugurata dall’amministrazione Trump.
Nel frattempo il governo canadese continua a guardarsi attorno per cercare di rafforzare i legami commerciali con altri Paesi e diversificare le esportazioni. È in questa ottica che sono ripresi i negoziati per un accordo di libero scambio tra il Canada e il blocco dei Paesi sudamericani del Mercosur.
Il Mercosur, la cui presidenza di turno è attualmente detenuta dal Brasile, è uno dei principali esportatori di carne bovina, soia e minerali. Oltre al Brasile, il blocco comprende Argentina, Uruguay e Paraguay, mentre la Bolivia è in procinto di diventare un membro a pieno titolo.
“Abbiamo ordinato ai nostri alti funzionari commerciali di impegnarsi in discussioni, tra cui una riunione dei capi negoziatori all’inizio di ottobre, al fine di riprendere i negoziati sull’accordo di libero scambio”, hanno fatto sapere il Brasile e il Canada in una dichiarazione congiunta.
Il mese scorso il Canada ha segnalato un rinnovato interesse a riavviare i colloqui con il Mercosur, come parte di una più ampia spinta a diversificare il commercio lontano dagli Stati Uniti in mezzo all’incertezza causata dai dazi imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
“In un momento in cui il commercio basato su regole è minacciato, dobbiamo stare con partner che la pensano allo stesso modo, come il Brasile, per costruire davvero su quella struttura, per assicurarci che esista, per promuovere più commercio”, ha detto il ministro del Commercio canadese Maninder Sidhu ai giornalisti a Brasilia.
I colloqui tra Canada e Mercosur sono in fase di stallo dal 2021 poiché iPpaesi sudamericani si sono concentrati su questioni locali come le elezioni, prima che i cambiamenti politici di Donald Trump reimpostassero l’agenda commerciale mondiale.
“Brasile e Canada sono stati colpiti da misure che distorcono il flusso legittimo di merci e investimenti, adottate senza giustificazione tecnica”, ha detto il ministro degli Esteri brasiliano Mauro Vieira, definendo l’incontro di ottobre “importante” per l’andamento dei colloqui con il Canada.
In alto, il ministro per il Commercio Canada-Usa Dominic LeBlanc