Dazi, oggi il vertice Carney-Trump
TORONTO – La speranza è quella di allentare la morsa dei dazi che attanaglia il Canada. Ma il realismo spiccio ci dice che molto difficilmente accadrà, almeno per ora. Sono questi gli animi degli analisti alla vigilia dell’incontro di oggi alla Casa Bianca tra il presidente americano Donald Trump e Mark Carney.
L’obiettivo dichiarato della visita del primo ministro canadese è quello di raggiungere un compromesso sul fronte dazi, per dare una mano ai settori più colpiti dalla guerra commerciale scatenata dall’inquilino della Casa Bianca, in particolare quelli dell’alluminio e dell’acciaio. Ma su questo versante l’ottimismo ha lasciato spazio a un più sano pragmatismo e le aspettative sono davvero basse. La stessa associazione di categoria – l’Aluminum Association of Canada – ha fatto sapere che non si aspetta nessun cambiamento dal regime di tariffe punitive implementate da Washington, mentre si dice più fiduciosa su futuri cambiamenti nell’ambito della rinegoziazione del trattato Cusma.
In ogni caso, la delegazione canadese – oltre a Carney ci saranno i ministri Dominic LeBlanc, Melanie Joly e Anita Anand – ribadirà la posizione già espressa negli ultimi mesi, cioè che le tariffe imposte da Trump ricadono in primo luogo sui consumatori americani, con l’onda lunga che certamente penalizza anche l’economica canadese. Ma è certo che il primo ministro affronterà lo spinoso discorso del rinnovo del trattato di libero scambio con Usa e Messico, accordo nato sulle ceneri del defunto Nafta durante il primo mandato presidenziale di Trump. Perché è proprio lì che si giocherà la partita decisiva. Il Cusma, infatti, ha fatto da ombrello alla stragrande maggioranza dei prodotti canadesi che vengono esportati negli Stati Uniti, circa l’85 per cento del totale.
È chiaro che Washington vuole rivedere questa percentuale, abbassandola pesantemente, mentre Ottawa vuole mantenere uno scudo protettivo sul grosso delle sue esportazioni verso gli States.
Nel frattempo il leader conservatore Pierre Poilievre ha scritto una lettera aperta al primo ministro prima del suo incontro con il presidente degli Stati Uniti, dicendo che Carney è stato una delusione sul dossier commerciale e che lo stesso primo ministro ha bisogno di tornare da questo viaggio con alcune vittorie per il Canada.
Nella lettera Poilievre attacca a muso duro il leader liberale. Carney e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump hanno superato la scadenza autoimposta del 1° agosto per un accordo sulle tariffe di confine e relative al fentanyl e le cosiddette tariffe della Sezione 232 su acciaio, alluminio, automobili e altri prodotti canadesi.
“Da allora Trump ha solo aumentato la pressione sul Canada, con nuove tariffe su legname e mobili e tariffe più alte per alcuni di quelli esistenti, un segno che i colloqui stanno andando nella direzione sbagliata”, sostiene Poilievre.
“Le tariffe statunitensi sul Canada sono due volte più alte rispetto a quando Carney è stato eletto. Avete promesso gomiti in su, ma poi avete ceduto sulle contro-tariffe dollaro per dollaro, sulla tassa sui servizi digitali e altro ancora, senza ottenere nulla in cambio del Canada”, ha concluso Poilievre.
In alto, il primo ministro Mark Carney con la moglie Diana Fox (foto: X – Carney)