Canada

Dazi e boom della spesa, ecco il Budget 2025

TORONTO – L’attesa è finita. Oggi pomeriggio alle 4pm, poco dopo la chiusura dei mercati finanziari nordamericani, il ministro delle Finanze François-Philippe Champagne presenterà alla House of Commons il primo Budget del governo guidato da Mark Carney.

L’ultima Manovra federale venne portata in parlamento nell’aprile dello scorso anno, quasi 18 mesi fa: in questo arco di tempo abbiamo avuto la staffetta Trudeau-Carney alla guida del governo, il voto federale e la decisione del nuovo esecutivo di spostare la data di presentazione della Finanziaria, dalla primavera all’autunno. L’ultimo Budget viaggiava sui 535 miliardi di dollari (di cui 11,5 miliardi di dollari di nuove spese) di spese e portava “in dote” un deficit di 39 miliardi di dollari. Cifre queste che saranno ampiamente sorpassate nella legge di bilancio di oggi, almeno secondo tutte le aspettative.

Ad aumentare non sarà solamente il volume complessivo della Manovra, ma anche il buco di bilancio che secondo le previsioni del mese scorso del Parliamentary Budget Officer (PBO) ad interim Jason Jacques potrebbe lievitare fino a 70 miliardi di dollari. D’altro canto, lo spazio di manovra dell’esecutivo in questa fase è estremamente limitato, con la zavorra dei dazi doganali americani e con il rischio recessione dietro l’angolo. Sia Carney che Champagne hanno già avvertito i canadesi sulle difficoltà di questo periodo: ci aspettano – hanno detto in coro – “momenti difficili”, con “decisioni non facili” da prendere.

Nelle ultime settimane il governo ha presentato una lunga lista di provvedimenti che saranno in qualche modo inclusi nella Manovra 2025: 9 miliardi di dollari per la Difesa da spendere entro la fine di marzo, 13 miliardi di dollari per l’agenzia Build Canada Homes, 2 miliardi di dollari per piccoli reattori nucleari a Darlington, 5 miliardi di dollari per un nuovo Fondo di risposta strategica, 3,6 miliardi di dollari in tre anni per misure temporanee di EI a causa dell’incertezza tariffaria, 1,8 miliardi di dollari per la polizia federale, 660 milioni di dollari in cinque anni per l’uguaglianza di genere e la sicurezza, 97 milioni di dollari in cinque anni per creare un Fondo d’azione per il riconoscimento delle credenziali estere e, infine, 450 milioni di dollari in tre anni per un pacchetto di riqualificazione dei lavoratori.

A Champagne spetta quindi il duro compito di trovare il giusto punto di equilibrio tra misure che stimolino la crescita e provvedimenti di contenimento degli sprechi, con l’obiettivo di sostenere la nostra economia in questa fase di grande incertezza.

Resta da capire anche come si muoveranno le varie forze politiche presenti alla House of Commons. Il Partito Liberale infatti non gode della maggioranza assoluta in parlamento: ai suoi 169 deputati si devono aggiungere almeno altre 3 parlamentari di altri partiti per arrivare al numero magico 172, la quota che garantirebbe l’approvazione del Budget. Ma dove pescare questi voti. Molto difficilmente avverrà nel Partito Conservatore, con i 144 deputati che secondo tutte le previsioni voteranno in modo compatto per la bocciatura della legge di bilancio.

L’eventuale sostegno dei Verdi non risolverebbe il problema, visto che il Green Party ha solamente un deputato, la leader del partito Elizabeth May. Il Bloc Québécois e i suoi 22 mp hanno presentato una lunga lista di richieste che non sono state accolte da Champagne e anche in questo caso un sostegno diretto alla Finanziaria appare assai improbabile. Ecco allora che ancora una volta potrebbero essere i neodemocratici a garantire la sopravvivenza del governo, o con il sostegno diretto o con qualche raffreddore diplomatico da parte di tre dei suoi sette parlamentari.

La prima fase del processo di bilancio prevede la presentazione del Bilancio. Champagne terrà un discorso all’interno della Camera dei Comuni che pdelineerà temi generali e decisioni contenute nel documento. Le attuali procedure parlamentari contemplano quattro giorni di dibattito dopo il giorno di presentazione del Budget.

Il calendario delle sedute della Camera dei Comuni prevede che ci saranno giorni di dibattito il 5, 6, 7 e 17 novembre, visto che la Camera resterà chiusa la settimana del 10 novembre a causa del Remembrance Day. Il voto finale è previsto per il 17 novembre, il che dà ai liberali al governo un po’ di tempo in più per cercare di rafforzare il sostegno, se necessario.

Nel frattempo in questi giorni si registra una certa agitazione nel mondo sindacale per i possibili tagli annunciati dal governo nel settore pubblico: una scure sulla burocrazia, che è aumentata esponenzialmente nei dieci anni dell’amministrazione Trudeau. Sotto il precedente primo minisitro, i liberali hanno goduto di un periodo di relativa pace sociale dopo che i sindacati del settore pubblico si erano scontrati con i conservatori di Stephen Harper sulle revisioni della spesa e sui tagli ai posti di lavoro. I liberali di Trudeau hanno anche goduto del sostegno dei grandi sindacati del settore privato durante il loro mandato.

Secondo un recente rapporto dell’Ufficio parlamentare di bilancio, nell’anno fiscale 2023-2020 le posizioni equivalenti a tempo pieno nel servizio pubblico federale sono state circa 441.000, rispetto al picco pre-pandemia di 382.000 nel 2019-20. Se dovessero arrivare i tagli, per Carney si aprirebbe un nuovo fronte dagli esiti molto incerti.

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