TORONTO - La strada è stata in salita, gli ostacoli tanti ma è giunto finalmente il momento di cantar vittoria.
Domani la comunità italocanadese - e non solo questa - che ha già gioito per la mancata demolizione del Columbus Centre parteciperà in gran numero all’installazione della targa di “heritage site” su Lawrence Avenue West, ad ovest dell’ingresso principale.
Una targa che è simbolo di una conquista faticosa ottenuta grazie all’unione delle forze di semplici cittadini, della Columbus Athletic and Social Association (Casa), di numerosi politici, dell’allora deputato provinciale Mike Colle e dell’ex consigliere di Toronto Maria Augimeri.
Ed è stata proprio la Augimeri a battersi al pari di una leonessa al fine di salvare il centro, richiedendo anche una “Heritage Evaluation of the Columbus Centre”.
«Domani devo esserci, il momento è importante, sento un senso di appagamento per il raggiungimento di un risultato, la chiusura di una lunga e difficile battaglia - dice Maria Augimeri - questa è una delle poche volte in cui la ragione ha prevalso. Non avremmo potuto raggiungere questo risultato senza la rivolta, l’insurrezione della comunità, sono rimasta davvero sorpresa dall’esplosione di sostegno per il Columbus Centre».
Nel luglio del 2018 era stata proprio Maria Augimeri a presentare al consiglio comunale di Toronto la mozione per chiedere l’immediata inclusione del sito al 901 di Lawrence Avenue West, nel Registro cittadino della Tutela del patrimonio.
«Questo è un posto pubblico e non è non è vostro da vendere e da demolire – aveva detto due anni fa la Augimeri in un appassionato intervento al Consiglio di North York. E non ha mancato di ribadire anche che “questo centro è diventato realtà grazie al denaro pubblico. È visto come un luogo patrimonio della comunità e riveste un notevole significato”.
Il Columbus Centre per l’Augimeri è molto più di un grande edificio all’angolo di Lawrence e Dufferin.
«Ero presidente della York University Student Association e sono stata proprio io a scrivere il programma riguardante l’aspetto culturale e ricreativo del centro - aggiunge Maria Augimeri - quando hanno provato a portare via da noi questa componente l’ho preso come un attacco personale alla mia integrità e al mio heritage. Sono nata in Italia e sono arrivata in Canada all’età di due anni ma sono estremamente legata alle miei origini».
Intanto ci è giunta notizia che Anthony DiCaita, presidente e ceo di Villa Charities Inc. avrebbe deciso di impedire i discorsi in programma durante la cerimonia di domani. Abbiamo chiesto conferma tramite email ma fino al momento di andare in stampa non abbiamo ricevuto alcuna risposta.