
con l’azzeramento di tutti i provvedimenti legislativi in discussione a Queen’s Park, e del seguente Discorso dal Trono, programmato per lunedì prossimo.
La mossa ha ovviamente un valore politico ben preciso. Dal 24 gennaio scorso - giorno delle drammatiche dimissioni di Patrick Brown travolto dallo scandalo a sfondo sessuale - l’attenzione dei media e degli elettori dell’Ontario è stata monopolizzata dalle vicende all’interno del Progressive Conservative. Ora che i tory provinciali hanno deciso di puntare su Doug Ford, affidandogli le redini del partito, la premier vuole ritornare a dettare i tempi della campagna elettorale. E la vetrina del Discorso dal Trono, possibile solamente con l’attivazione della “prorogation”, rappresenta un’occasione unica per la leader liberale, che avrà modo così di elencare all’assemblea tutti i risultati conseguiti in questa legislatura - dallo stipendio minimo a 14 dollari all’ora fino alla rivoluzione del PharmaCare, passando per le rette universitarie gratuite per 225mila studenti - e di delineare quale sarà l’azione di governo degli ultimi tre mesi prima del voto.
Il Discorso dal Trono, di fatto anche se non ufficialmente, darà il via alla campagna elettorale, mentre è improbabile che la premier decida di accompagnare questo ultimo passaggio parlamentare con un mini rimpasto di governo.
“Le persone sentono una tremenda pressione nella loro vita quotidiana - ha dichiarato ieri Wynne - In una provincia prospera come l’Ontario, il governo ha la responsabilità di ascoltare, farsi carico dei problemi e agire. Attraverso il Discorso dal Trono, condivideremo i prossimi passi per costruire un piano che rifletta i valori della gente di questa provincia”. Tutti i progetti di legge che erano in discussione saranno reintrodotti.