Canada

Carney, trattativa parallela Cusma-dazi

TORONTO – Portare avanti una trattiva parallela con gli Stati Uniti sul rinnovo del Cusma e sui dazi doganali. È questo l’obiettivo di Mark Carney dopo la visita di martedì alla Casa Bianca, un meeting con Donald Trump che non ha portato a risultati concreti ma che è servito a rasserenare il clima politico dopo questi mesi di guerra commerciale. Ora il primo ministro ha preso atto che l’inquilino della Casa Bianca non è intenzionato a cedere sul fronte tariffe e per questo il leader liberale è costretto a rivedere la sua strategia di fondo.

In primo luogo per allentare la presa americana su alcuni settori chiave per il Canada – alluminio, acciaio e automotive – si registrano aperture da parte del governo canadese per l’eventuale riavvio del progetto Keystone XL, l’oleodotto che avrebbe dovuto collegare le zone delle sabbie bituminose dell’Alberta con le raffinerie in Texas che era stato bloccato dall’amministrazione Biden. Trump durante la campagna elettorale presidenziale aveva più volte proposta la riapertura del file.

In secondo luogo il primo ministro canadese ha deciso di avviare una strategia parallela per il Cusma e le tariffe. Da qui la convinzione di potere raggiungere alcuni accordi commerciali anche durante il negoziato per il rinnovo dell’accordo di libero scambio tra Canada, Stati Uniti e Messico, previsto per l’inizio del 2026.

Carney ha ribadito come che i funzionari canadesi e americani stiano attualmente “negoziando i termini” di un accordo sulle tariffe per cercare di porre fine alla guerra commerciale – e il Canada, ha aggiunto “uscirà in vantaggio quando le due parti raggiungeranno un accordo”.

Concetto questo ribadito a più riprese durante il Question Period alla House of Commons. Carney ha detto che il Canada ha già “il miglior accordo con gli americani” – la maggior parte dei prodotti viene ancora venduta negli Stati Uniti senza dazi nonostante l’azione commerciale di Trump – e “otterremo un accordo ancora migliore”.

“Stiamo ancora negoziando ulteriori guadagni in settori importanti”, ha detto Carney,”.

Mentre l’attenzione iniziale è rivolta a un accordo relativo ai settori dell’acciaio, dell’alluminio e dell’energia, Carney ha detto che le due parti stanno “lavorando sulle modalità di un accordo automobilistico” e su una sorta di soluzione alle tariffe punitive sul settore forestale. “Accetteremo solo l’offerta migliore sul legname di conifere”,

Carney ha lasciato Washington senza un accordo in mano o qualcosa di concreto da annunciare. Il ministro del Commercio canadese-statunitense Dominic LeBlanc, che ha preso parte alle discussioni alla Casa Bianca, è rimasto a trattare sui dettagli di un possibile accordo.

Parlando più tardi a un vertice sulle relazioni Canada-USA Carney ha detto che lui e Trump erano impegnati in una “discussione granulare” e vede “un percorso verso un progresso specifico” su alcune delle tariffe settoriali che hanno martellato alcune industrie canadesi. Le esportazioni di acciaio e alluminio sono crollate e migliaia di posti di lavoro nel settore manifatturiero sono stati persi a causa delle azioni di Trump.

Pur essendo favorevole alla collaborazione con il Messico e al mantenimento dell’accordo Canada-USA-Messico (CUSMA), ha affermato che non tutte le relazioni commerciali saranno regolate da quel documento in futuro. “Ci saranno alcuni accordi bilaterali”, ha detto. “Questa è una delle realtà del negoziato”. Carney ha ribadito che, a suo avviso, l’era dell’avvicinarsi sempre di più agli Stati Uniti è finita.

“Il futuro non implica un processo di integrazione spietato”, come ha fatto nei quasi quattro decenni precedenti, ha detto. “La nostra relazione non sarà mai più quella di prima”.

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