Carney annuncia tagli alla spesa pubblica
TORONTO – Taglio della spesa pubblica, contenimento degli investimenti, controllo certosino dei conti. In una parola: austerity. È quanto ha annunciato Mark Carney alla riunione straordinaria a Toronto del Consiglio dei Ministri, una due giorni che si è conclusa ieri senza l’adozione di misure concrete, ma con una chiara indicazione di quelle che saranno le linee guida dell’azione di governo dei prossimi mesi. E nel concreto, senza però i necessari dettagli, il primo ministro ha deciso di voltare pagina rispetto alla stagione politica delle spese allegre sotto l’ex primo ministro Justin Trudeau, per tornare invece a un controllo più rigoroso della spesa pubblica.
Una linea, quella spiegata per filo e per segno dal leader liberale, che è stata confermata ieri anche da François Philippe Champagne. Il ministro delle Finanze, che tra l’altro ad ottobre dovrà presentare la sua prima Finanziaria, ha ribadito la volontà dell’esecutivo di distanziarsi rispetto alla precedente amministrazione grit. Già all’inizio dell’estate Champagne ha inviato una lettera ai colleghi di governo, chiedendo a ciascun ministro di tagliare il 15 per cento delle spese in ogni singolo dicastero. Il taglio della spesa, ovviamente, si traduce in due possibili opzioni: taglio del personale e taglio dei programmi.
Il ministro delle Finanze ha ribadito ieri come i livelli di spesa raggiunti durante la pandemia e negli anni post pandemici non sono ovviamente più sostenibili: il debito pubblico è aumentato a dismisura, mentre il governo federale ha sempre operato in deficit. Serve, è questo il ragionamento di Champagne, riportare i conti in ordine e tracciare una road map credibile per tornare al pareggio di bilancio e a un eventuale surplus.
Il problema, cme fanno notare alcuni economisti, è che il governo si trova nella poco invidiabile situazione del dover stabilire una tabella di marcia per rientrare dal rosso in un contesto geopolitico caratterizzato dalla guerra commerciale con gli Stati Uniti, in una condizione quindi di evidente vulnerabilità. Insomma, per Carney e Champagne sarà davvero difficile trovare la quadra, tenendo conto che lo stesso primo ministro si è impegnato nello sviluppo di cinque grandi progetti nelle infrastrutture che avranno rilevanza nazionale: certo, questi piani porteranno ossigeno al mercato occupazionale, ma gli investimenti previsti porteranno di nuovo sotto pressione i conti pubblici in un periodo di austerity.
Resta infine da capire quale direzione prenderà il governo con la prossima Manovra, la prima dell’esecutivo Carney: se sarà davvero un Budget lacrime e sangue come qualcuno ha già messo in preventivo, o se invece sarà una legge di bilancio più moderata, dove al taglio della spesa si affiancheranno anche nuovi investimenti in programmi di cui il Paese continua ad avere un disperato bisogno.
Nella foto: il primo ministro Mark Carney (foto: X – Carney)