TORONTO - Parlare di nuova (ennesima) ondata di Covid-19, è forse prematuro, ma i segnali ci sono tutti: nelle ultime settimane avevamo asssistito ad una ripresa dei ricoveri ma il numero esiguo di tamponi effettuati (riservati alle sole categorie "a rischio") non aveva consentito un tracciamento esaustivo dei contagi. C'è però un dato dal quale non si scappa: la presenza del virus nelle acque reflue.
Ebbene, secondo il Tavolo Scientifico dell'Ontario, tale presenza è in costante aumento dalla fine di maggio. L'ultimo dato confermato è arrivato il 10 giugno scorso e conferma che, dopo mesi di calo, il dato ha ripreso a salire.
Un'impennata nel segnale delle acque reflue ha, solitamente, preannunciato ogni nuova ondata del virus. Per ora, tuttavia, il tasso di aumento sembra essere più lento rispetto alle ondate precedenti causate dalla variante Omicron.
È comunque sempre più difficile fare analisi o previsione, visto che l'Ontario è ufficialmente passato alla segnalazione settimanale dei dati Covid-19, dopo oltre due anni di aggiornamenti giornalieri.
Il Ministero della Salute ha fatto sapere, la scorsa settimana, che i suoi database saranno aggiornati entro le ore 14 (2pm) di ogni giovedì.
Una ulteriore "stretta" sui dati, quindi, dopo la limitazione dei test di laboratorio alle sole categorie "a rischio" che già aveva, di fatto, reso pressoché impossibile avere un quadro completo della situazione.
Gli unici dati a disposizione al momento, sono dunque quelli di giovedì scorso, quando c'erano 491 persone con Covid-19 negli ospedali, delle quali 109 in cura in terapia intensiva: il 55% di quetse ultime è stato ricoverato a causa della malattia, mentre il 45% era già in terapia intensiva per altrer patologie quando è risultato anche positivo al virus.
Nel corso degli ultimi sette giorni, altri 33 abitanti dell'Ontario affetti da Covid-19 sono morti: il bilancio ufficiale delle vittime della provincia è di 13.357.