Canada

“Omicron può portare
alla fine della pandemia”

TORONTO – L’ondata di Omicron sembra raggiungere il picco in tutto il paese, ma è difficile prevedere cosa succederà dopo. È questo in sostanza il pensiero di ricercatori ed esperti che stanno tenendo ben d’occhio la variante del Covid-19 per capire quale sarà la fase successiva della pandemia.

Il professor Bernard Crespi, biologo evoluzionista della Simon Fraser University, ha affermato che lo sviluppo del ceppo Omicron del Covid-19 fornisce indizi su ciò che potrebbe accadere. Omicron, egli dice, si è evoluto per eludere l’immunità preesistente e riprodursi a un ritmo molto più veloce. “Questi due fattori sono collegati tra loro perché la diffusione rapida può avvenire davvero solo se la popolazione non ha le difese immunitarie – ha detto Crespi riferendosi alla variante Omicron – ed Omicron sta lasciando dietro di sè un livello più elevato di immunità naturale. È una cosa buona”.

Il biologo evoluzionista ritiene che “sarà più difficile per la prossima variante prendere piede in Canada perché la maggior parte delle persone, dopo essere stata infettata da Omicron o essersi vaccinata, o una combinazione di entrambi, ha acquisito l’immunità”. “A parità di altre condizioni, è più probabile che la prossima variante e la prossima ondata siano relativamente miti”, prevede Crespi.

Una opinione, questa di Bernard Crespi, condivisa anche dal direttore per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Hans Kluge. “Questa pandemia, come tutte le altre pandemie precedenti, finirà, ma è troppo presto per cantar vittoria – ha detto il dottor Kluge – probabilmente il picco dell’ondata Omicron terminerà prima di quanto previsto. A Malta e nel Regno Unito, ad esempio, il picco è stato raggiunto e i numeri sono in discesa”.

Nel complesso Kluge si dice “ottimista” per i prossimi sviluppi della pandemia di Covid, precisando che “al momento dobbiamo mettere in atto un approccio basato sulla vaccinazione” e che “Omicron offre una plausibile speranza di stabilizzazione e normalizzazione con la combinazione di immunità e vaccinazione”.

La Chief public health officer del Canada Theresa Tam, ha affermato la scorsa settimana che ci sono segnali positivi che l’ondata di Omicron stia raggiungendo il picco ed è giunto ora il momento per i governi di “pianificare il ritorno a qualcosa che è più vicino alla normalità”.

Mentre la capacità di una nuova mutazione di diffondersi potrebbe essere impedita a causa di livelli più elevati di immunità, Crespi ha affermato che non esiste davvero un buon modo per valutare con precisione la virulenza ovvero la misura della probabilità di una variante sia di mandare le persone in ospedale che di ucciderle.

Gli scienziati non possono prevedere la prossima variante perché dipende da eventi casuali, comprese le sue mutazioni e da dove provengono, ha detto Crespi, indicando l’alto livello di cambiamenti genetici nel virus nelle persone che hanno un sistema immunitario indebolito. “C’è sempre la possibilità che si manifesti qualche variante capace di diffondersi come Omicron ma che, in termini di ricovero e mortalità, soprattutto tra i non vaccinati possa far di peggio”.

 

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