Canada

Minaccia Omicron:
governo in ritardo,
allarme in Ontario

TORONTO – Troppo tardi e troppo poco: un film già visto, durante questa interminabile pandemia di Covid-19. Il governo provinciale alla fine ha deciso di implementare alcune blande restrizioni per cercare di contenere la nuova ondata di Omicron che sta travolgendo l’Ontario così come il resto del mondo. La scorsa settimana, di fronte a tutti gli indicatori che facevano presagire un progressivo peggioramento del quadro epidemiologico, abbiamo assistito a un tira e molla tra l’esecutivo guidato dal premier Doug Ford e il Comitato Tecnico scientifico sulle misure da assumere di fronte a questa nuova minaccia. In un primo momento il leader conservatore ha scelto di adottare un approccio attendista, salvo poi dover tornare sui suoi passi e attivare alcune restrizioni come il taglio della capienza nei negozi non essenziali, nei pub e nei ristoranti, così come nelle strutture che hanno una capienza maggiore di mille posti.

Altre giurisdizioni, in Nord America e in Europa, hanno scelto invece il pugno duro. In Quebec il governo guidato da François Legault ha messo in piedi delle limitazioni molto dure che sembrano essere il preambolo per un lockdown nell’immediato futuro, nel Vecchio Continente si passa dai paesi che hanno scelto il lockdown – come l’Olanda, dove tutti i negozi non essenziali rimarranno chiusi fino al 14 gennaio – ad altri Paesi dove sono state approvate restrizioni molto forti.

Qui in Ontario, ancora una volta, l’esecutivo si dimostra prudente e cerca di trovare l’equilibrio tra la necessità di limitare il contagio per proteggere la tenuta del nostro sistema sanitario e l’esigenza di non penalizzare quei comparti della nostra economia che hanno sofferto maggiormente durante la fasi più acute delle prime tre ondate della pandemia.

Però dobbiamo tenere conto di un altro fattore: la minaccia rappresentata dalla variante Omicron non ha precedenti. Il nuovo ceppo ha una facilità di replicare il contagio molto superiore a Delta e alle altre varianti del Covid-19: secondo alcuni virologi, con l’attuale ritmo e senza ulteriori restrizioni, assisteremo al raddoppiamento dei contagi ogni 2-3 giorni.

La comunità scientifica canadese non ha dubbi: per spezzare la catena del contagio è necessario assumere provvedimenti drastici e, contemporaneamente, accelerare sul fronte vaccinale.

Anche in questo caso il governo Ford è tornato sui suoi passi più di una volta, fino ad arrivare all’approvazione della terza dose per tutti i maggiorenni a partire da oggi. Eppure in queste settimane sono emersi numerosi parecchi problemi di carattere logistico: riuscire a prenotare l’appuntamento per il richiamo vaccinale molte volte si è rivelata un’impresa titanica tra disagi, disguidi tecnici, posti non disponili e via dicendo. Ora da oggi diverrà ancora più difficile riuscire a prenotare. L’anno scorso, in questo periodo, venivano iniettate le prime dosi dei vaccini: nei mesi successivi il grande problema era quello della mancanza di dosi. Ora invece di dosi ne abbiamo a milioni, scorte sufficienti per l’iniezione di richiamo per tutti, ma la provincia non è in grado di creare l’apparato logistico-organizzativo per velocizzare l’immunizzazione della popolazione. Per il governo sarà una sfida molto difficile.

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