Canada

L’inflazione stringe la morsa in Canada,
ma in Italia e Usa
è addirittura peggio

TORONTO – L’incremento del costo della vita continua a galoppare, in Canada come nel resto dei Paesi occidentali. E se nel nostro Paese, nonostante gli aumenti sostenuti, i dati di ottobre parlano di un rallentamento dell’inflazione – rimasta stabile al 6,9 su base annua – in molte altre Nazioni la situazione è nettamente peggiore.

In Italia, ad esempio, dopo i rincari dell’8,9 per cento registrati a settembre, a ottobre il costo della vita è schizzato all’11,8 per cento, un valore mai toccato dal lontano 1984. Valori simili li possiamo trovare nella Gran Bretagna, dove gli effetti economici della Brexit, almeno per ora, sono stati nettamente negativi.

Nel Regno Unito a settembre l’inflazione ha sfondato quota 10 per cento, mentre a ottobre c’è stato un ulteriore aumento all’11,1 per cento.

Non se la passano troppo meglio gli Stati Uniti, anche se a ottobre a Sud del confine si è registrata un’inversione di tendenza che lascia ben sperare per l’immediato futuro. A settembre i rincari registrati negli States erano dell’8,2 per cento, mentre a ottobre l’inflazione è scesa al 7,7 per cento su base annua.

Nel Vecchio Continente l’impennata repentina del costo della vita non risparmia nessuno e in generale i Paesi dell’Eurozona a ottobre hanno registrato un picco del 10,6 per cento.

Ci sono, per quanto ci riguarda, dei segnali positivi, anche se la strada è ancora molto lunga prima di superare completamente questa lunga ondata inflattiva. Le pressioni sui prezzi hanno iniziato ad allentarsi in Canada, con il costo della benzina in calo dai massimi storici e l’inflazione annuale stabile al 6,9% in ottobre. Tuttavia, nonostante i barlumi di speranza che il peggio sia alle spalle dei canadesi, molti hanno visto il loro potere d’acquisto eroso mentre la crescita dei salari segue l’inflazione.

L’inflazione in Canada ha raggiunto i livelli più alti dal 1981 in estate, con tassi in costante aumento dalla revoca delle restrizioni COVID-19. I prezzi sono aumentati dell’8,1% a giugno rispetto all’anno precedente. E anche se i liberali federali rispondono alla sfida politica dell’inflazione annunciando ulteriori sostegni per i canadesi, i politici dell’opposizione hanno colto la questione come un’opportunità per sostenere che il governo stia fallendo sulle questioni interne del costo della vita.

In realtà, al di là delle prevedibili scaramucce sulle presunte responsabilità politiche, la crescita del costo della vita è determinato in tutto il mondo da fattori di carattere globale, che hanno effetti più pesanti in alcune nazioni rispetto ad altre.

Ma il Canada ha molta compagnia nella lotta contro l’alta inflazione. Una serie di sfide globali, dall’invasione russa dell’Ucraina alle catene di approvvigionamento che si inceppano, ha rapidamente spinto i prezzi verso l’alto in tutto il mondo.

I programmi di sostegno alla pandemia e i bassi tassi di interesse hanno anche reso più facile per le persone spendere soldi quando i paesi hanno riaperto le loro economie abbandonando i lockdown anti Covid, aggiungendo domanda alle economie che stavano già lottando per fornire beni e servizi.

Ora, mentre le banche centrali agiscono all’unisono per reprimere l’inflazione, il tasso di inflazione straordinariamente alto del Canada è ancora inferiore a quello degli alleati chiave. Nel nostro Paese ora gli occhi sono puntati su Bank of Canada e sul suo annuncio del 7 dicembre, con le previsioni che parlano ancora una volta di un nuovo rialzo dei tassi d’interesse. Questo produrrà una ulteriore pressione sulle tasche dei contribuenti.

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