TORONTO - Non ci sarà alcuna seduta virtuale del parlamento nell’immediato futuro. E questo perché i tecnici della House of Commons non sono ancora in grado di assicurare un collegamento effi cace e sicuro per tutti i 338 deputati federali.
A confermarlo è il più alto funzionario della Camera dei Comuni Charles Robert, che addirittura prima del voto decisivo di lunedì scorso sulla mozione della maggioranza - con il quale sono state approvate le due sedute virtuali settimanali - aveva avvisato il governo che “quanto richiesto era aldilà delle capacità tecniche”.
Un progetto irrealizzabile, aveva aggiunto il Clerk della House of Commons, almeno fino a metà maggio.
Nonostante questo, la maggioranza liberale con il sostegno decisivo del Bloc Quebecois e dell’Ndp, ha approvato il provvedimento che limita la partecipazione dei deputati a Parliament Hill a una seduta il mercoledì e a due incontri virtuali il martedì e il giovedì.
Il provvedimento, in vigore dal 28 aprile, era stato osteggiato con forza da Andrew Scheer, che aveva invece chiesto di allargare le sedute a tre per permettere alle opposizioni di poter chiedere conto al governo delle misure adottate per affrontare la pandemia di Covid-19 e, allo stesso tempo, per dare modo agli altri partiti di presentare proposte ed eventuali modifiche alle leggi già in vigore.
Robert ha poi ricordato che è stato lo stesso Speaker della Camera, l’italocanadese Anthony Rota, a informare il governo all’inizio di aprile che almeno fino alla metà di maggio non sarebbe stato possibile entrare a pieno regime con le sedute virtuali del parlamento federale.
“Siamo ancora in questa situazione - ha aggiunto Clerk della House of Commons - non crediamo di essere in grado di poter garantire il collegamento a carattere plenario con tutti i membri della Camera. Questo supera la nostra capacità e abbiamo provato a segnalarlo quando veniva preparata la mozione che poi è stata approvata”.
Dal punto di vista strettamente pratico, la prossima settimana avremo quindi solamente una seduta alla Camera, con la partecipazione di una trentina di deputati suddivisi proporzionalmente a seconda del peso numerico dei singoli partiti alla House of Commons.
La presa di posizione di Robert è destinata a gettare benzina sul fuoco perché maggioranza e opposizione si erano scontrate sulle modalità con le quali far funzionare il parlamento canadese durante questa crisi sanitaria ed economica.
Nel frattempo ieri il primo ministro Justin Trudeau ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti finalizzato, questa volta, agli studenti post secondari. Il governo ha attivato un fondo che permetterà agli studenti dei college e delle università di avere un reddito mensile di 1.250 dollari: e questo proprio perché la prossima estate molto difficilmente potranno partecipare al programma dei Summer Jobs, i lavori estivi che vengono svolti dai ragazzi da maggio a settembre.
In tutto il costo del programma annunciato ieri raggiungerà i 9 miliardi di dollari, una cifra considerevole che si va ad aggiungere agli altri pacchetti di aiuti già messi in piedi dal governo federale per sostenere le famiglie, i lavoratori e le imprese canadesi.
Allo stesso tempo Ottawa ha creato un programma di sussidi per le aziende e gli esercizi commerciali per il pagamento degli stipendi dei loro dipendenti: il governo pagherà il 75 per cento dei salari, i datori di lavoro dovranno accollarsi il restante 25 per cento per le prossime 16 settimane.