Canada

In aumento uso di pistole
nei crimini violenti

TORONTO – Gli omicidi legati alle armi da fuoco sono aumentati del 37% negli ultimi 11 anni e le pistole sono state l’arma più comunemente usata in tali crimini. A rilevare questa situazione allarmante, nonostante siano presenti lacune di dati nella raccolta di informazioni, è un rapporto di Statistics Canada che esamina le tendenze della criminalità armata in Canada tra il 2009 e il 2020.

Dallo studio risulta che la percentuale di omicidi in cui è stata utilizzata un’arma da fuoco è aumentata dal 26% nel 2013 al 37% nel 2020 e che le pistole sono state l’arma preferita nel 59% dei crimini legati alle armi da fuoco. “I crimini violenti associati alle armi da fuoco rappresentano in genere meno del tre per cento dei crimini violenti denunciati dalla polizia in Canada – si legge – tuttavia, ha un impatto emotivo e fisico significativo sulle vittime, sulle famiglie e sulle comunità. Inoltre, i tassi di violenza legata alle armi da fuoco hanno visto un aumento generale negli ultimi anni”.

Circa il sei per cento dei crimini perpetrati con pistole hanno avuto un legame con la violenza delle bande. “Sebbene le armi da fuoco siano presenti in una minoranza di crimini, il tasso di reati violenti legati alle armi da fuoco è aumentato negli ultimi anni”, recita ancora il rapporto.

Un precedente rapporto di Statistics Canada affermava che l’uso di armi nei crimini violenti dal 2009 al 2019 è aumentato dell’81%. Inoltre da una relazione del luglio 2021 dell’agenzia risultava che ci sono state 8.344 vittime di crimini violenti in cui è stato fatto uso di armi.

Il nuovo rapporto avverte, tuttavia, che ci sono lacune nei dati in cui vengono utilizzate le armi, incluso il tipo di armi da fuoco, la proprietà e la custodia. “Particolarmente preoccupante è che al momento sono disponibili poche informazioni per determinare l’origine delle armi da fuoco utilizzate nel reato: ad esempio, se un’arma usata in un reato è stata rubata, acquistata illegalmente o introdotta di contrabbando nel Paese. Queste informazioni a volte non vengono registrate dalla polizia, sono registrate in modo incoerente o, in alcuni casi, le informazioni semplicemente non sono disponibili”. La conseguenza è che non tutte le pistole sono disponibili per il tracciamento.

Secondo il rapporto, le pistole sono state coinvolte in circa il 75% di rapine violente e nel 60% di omicidi e di altre violazioni che hanno causato morte e tentati omicidi. Nel 2020 e pistole sono state anche presenti nel 54% in reati sessuali e nel 51% in reati violenti specifici con armi da fuoco.

Per quel che concerne le vittime nel 2020 a perdere la vita per mano di qualcuno sono state 743 persone delle quali 277 sono state uccise usando una pistola.

Le vittime di crimini messi a segno con armi da fuoco durante il primo anno di pandemia sono state 8.344, un dato invariato rispetto al 2019.

Inoltre i tassi di criminalità armata nel 2020 sono stati più numerosi in Saskatchewan, Manitoba e nei Territories, le città con la più alta percentuale di crimini armati sono risultate essere Regina, Brantford, Toronto, Saskatoon, Winnipeg e Windsor. “Vale la pena notare che Toronto ha registrato un tasso relativamente basso di crimini violenti legati alle armi da fuoco, ma questi crimini legati alle armi da fuoco rappresentavano una percentuale relativamente alta di tutti i crimini violenti”, afferma il rapporto.
I crimini con armi da fuoco, ha affermato, erano per lo più elevati nelle aree rurali rispetto alle aree urbane, il che può essere attribuito a una

serie di ragioni, tra cui una maggiore proprietà di armi da fuoco. Secondo lo studio di StatCan le armi da fuoco sono solitamente utilizzate nella caccia o nell’agricoltura e sono disponibili “quando viene commesso un reato”.

Gli uomini sono stati il 67% delle persone colpite dalla violenza armata, sebbene un maggior numero di donne siano state uccise nelle zone rurali: la maggior parte delle vittime aveva un’età compresa tra i 18 e i 24 anni. Secondo il rapporto “una donna su quattro che è stata vittima di un crimine violento legato alle armi da fuoco nel 2020 perpetrato dal coniuge attuale o precedente o da un altro partner intimo, rispetto al 2% di uomini”.

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