Canada

Freedom Convoy, la polizia
si aspettava una sola
settimana di protesta a Ottawa

TORONTO – Pochi giorni, massimo una settimana. Era stata questa la valutazione della polizia di Ottawa sulla potenziale durata della protesta organizzata lo scorso gennaio nella Capitale da parte del cosiddetto Freedom Convoy. Il dato emerge dalle deposizioni e dalle testimonianze di ieri durante la terza seduta della commissione pubblica d’inchiesta sulla legislazione d’emergenza utilizzata lo scorso inverno dal governo federale per la prima volta nella storia canadese.

Eppure – e anche questo dato è emerso con forza – sia la polizia capitolina sia l’amministrazione cittadina avevano ricevuto numerosi segnali secondo i quali la protesta si sarebbe potuta protrarre per molto più tempo, come poi in effetti accadde. Steve Kanellakos, city manager di Ottawa, ha affermato ieri che secondo quanto aveva detto la polizia, la protesta si sarebbe dispersa dopo il primo fine settimana.

Allo stesso tempo – ha poi aggiunto lo stesso funzionario – il consiglio comunale aveva ricevuto una email di Steve Ball, presidente della Ottawa-Gatineau Hotel Association, datata 25 gennaio (pochi giorni prima che i camion iniziassero ad arrivare nella capitale) secondo la quale numerosi partecipanti del Canada United Truckers Convoy avevano contattato gli hotel cercando di prenotare le camere d’albergo per 30 giorni. E questo avrebbe potuto far suonare il campanello d’allarme.

“Fondamentalmente – ha continuato Kanellakos – ha esposto il piano, che era questo: i manifestanti lasceranno i loro camion sul posto, li incateneranno insieme e tenteranno di bloccare tutti gli accessi alla città”. L’email è stata inserita come prova come parte della Commissione di emergenza per l’ordine pubblico.

“Qual è il nostro livello di preparazione per rispondere a questo se dovesse andare avanti per molte settimane o mesi? Chi è il nostro leader nel reagire e presumibilmente nel mantenere i contatti con le autorità federali?”.

Kanellakos ha aggiunto che l’email venne trasmessa anche alla polizia. Lo stesso city manager si sentì sicuro che la polizia di Ottawa fosse in grado di gestire la protesta.

“Ero fiducioso che fossimo preparati per quel primo fine settimana con l’ipotesi che sarebbero partiti dopo pochi gorni”, ha poi aggiunto. I manifestanti usarono i veicoli per bloccare le arterie principali nel centro di Ottawa per quasi un mese in quella che era iniziata come una manifestazione contro l’obbligo vaccinale per il Covid-19 e che con il passare del tempo era diventata una semplice manifestazione antigovernativa. La protesta è stata caratterizzata da un incessante suono di clacson che si è fermato solo dopo che un privato cittadino aveva chiesto un’ingiunzione.

La folla alla fine venne sgomberata dopo che il governo federale aveva invocato l’Emergencies Act, che concedeva temporaneamente alle autorità nuovi poteri consentendo loro di congelare le finanze dei partecipanti ai blocchi e alle proteste, vietare i viaggi nelle zone di protesta, vietare alle persone di portare minori a raduni illegali e requisire carri attrezzi.

Durante questa settimana sono previste le deposizioni del sindaco di Ottawa Jim Watson e di altri funzionari e vertici della polizia della capitale nelle settimane della protesta.

La Commissione di emergenza per l’ordine pubblico terrà audizioni per sei settimane.

La scorsa settimana le audizioni sono iniziate con i vari interventi – tra cui il governo federale, alcune province, la polizia e i leader delle proteste dei convogli – che hanno presentato le loro posizioni prima che le testimonianze iniziassero venerdì. I residenti di Ottawa, gli imprenditori e i consiglieri comunali sono stati tra i primi a testimoniare.

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