TORONTO - Curarsi, in Canada, è difficile. Se non impossibile. E se le emergency rooms degli ospedali sono prese d'assalto, un motivo ci sarà. Ve lo spieghiamo in questo articolo, qual è il motivo. Un articolo nel quale riportiamo la testimonianza di un nostro lettore di Toronto che ha vissuto un'odissea - non ancora terminata - per... un dito.
"Venerdì - racconta - ho iniziato a sentire dolore ad un dito della mano destra che nel giro di poche ore si è ingrossato ed è diventato rosso. Ho pensato ad una contusione, riportata senza accorgermene, e ho deciso di aspettare la mattina successiva. Al risveglio, mi sono accorto che la situazione era peggiorata: il dolore era aumentato. Così sono andato in farmacia, dove c'è anche il centro medico del quale mi servo usualmente. 'Oggi il dottore non c'è, è sabato', mi ha detto la farmacista, che poi ha aggiunto: 'Provi ad andare alla 'walk in clinic' più vicina'. E così ho fatto. Ma una volta arrivato là, ho trovato la porta chiusa e un cartello: 'Il sabato e la domenica siamo chiusi'. Ok. Ho provato a chiamare un'altra 'walk in clinic': chi mi ha risposto mi ha detto che la clinica era, sì, aperta, ma non sarei potuto andare perché non avevo preso l'appuntamento. 'Scusi, ma se è un'emergenza?' gli ho detto. E l'operatore mi ha risposto: 'Vada all'ospedale'. All'ospedale per un dito? Mah, mi sono detto. E poi, mi sono chiesto dopo quella telefonata, perché si fanno chiamare 'walk in clinics'? Forse sarebbe meglio ribattezzarle 'wait out clinics'...".
A quel punto, il nostro lettore ha tentato di contattare altre cliniche, ma le uniche risposte che ha ricevuto sono state quelle delle segreterie telefoniche, alcune delle quali incomprensibili. Quindi, è tornato in farmacia. "Non so che fare", ha detto alla farmacista. "Vada all'ospedale", gli ha risposto.
Ma lui ha deciso di aspettare lunedì, per ripresentarsi alla prima clinica. Nel frattempo, il dolore al dito aumentava. "Resisto un po' ma almeno evito di andare all'ospedale", ha pensato. Ma gli è andata male.
"Lunedì - racconta - mi sono ripresentato alla prima clinica, quella che sabato e domenica era chiusa, e mi sono sentito rispondere dall'impiegata: 'No, guardi, oggi il dottore non c'è. Torni domani. Oppure vada all'ospedale'. Evidentemente è un mantra, questo 'vada all'ospedale'...". Ma soprattutto è evidente, alla luce del racconto del lettore, il motivo per cui gli ospedali sono sotto assedio.
"Sono tornato in farmacia - racconta ancora il protagonista della storia - e gli ho fatto presente quanto era accaduto e, mentre parlavo, una signora anziana che era seduta lì, forse in attesa di qualche prescrizione, ha commentato: 'Vada in ospedale, nel giro di sei ore la visiteranno (risata ironica)... non stia ad aspettare di trovare un medico, io non vedo il mio da due anni'. A quel punto la farmacista, forse mossa da compassione, mi ha consigliato una crema antibiotica da applicare sul dito, presumendo che potesse trattarsi di un'infezione cutanea. Presumendo, visto che nessun medico mi ha visitato e quindi potrei avere: una contusione, una frattura, un'infezione esterna, un'infezione interna... qualunque cosa, insomma. L'unico modo per saperlo, probabilmente, è effettivamente andare all'ospedale". Già, intasandolo ulteriormente. Tanto ormai, uno più uno meno...
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