TORONTO - Quasi cinque milioni di canadesi di età superiore ai 12 anni nel 2019 non avevano accesso a un medico di famiglia. Questo, secondo gli ultimi dati disponibili di Statistics Canada.
I tassi di persone che vivono in Quebec, Alberta e Nuova Scozia che non vengono seguite da un medico di base sono aumentati in modo significativo nel 2019 rispetto a un precedente sondaggio del 2015, ma tutte le province hanno riportato che il 10% o una percentuale anche più alta delle loro popolazioni hanno bisogno di un medico di famiglia.
Ed ora, secondo il College of Family Physicians of Canada, questi numeri sono probabilmente cresciuti, poiché sempre più medici di famiglia in tutto il Canada hanno ridotto la mole di pazienti, tagliato le ore o lasciato del tutto la medicina di famiglia.
“Tutti questi fattori hanno portato a un effetto domino in tutto il sistema sanitario canadese: i pazienti che non hanno più un medico per ricevere le cure primarie si ammalano in modo più serio - ha affermato Katharine Smart, pediatra e presidente uscente della Canadian Medical Association - ma i problemi non finiscono qui. Questa situazione fa sì che gli ammalati meno gravi si rivolgano ai pronto soccorso che sono già superaffollati, a causa della crescente carenza di operatori sanitari in strutture di cure alternative come le case di assistenza a lunga degenza”.
La carenza di personale e i pronto soccorso sovraccarichi di pazienti hanno portato a una cascata di chiusure temporanee da costa a costa - un fenomeno che genera di conseguenza una pressione ancora maggiore sui dipartimenti di emergenza che rimangono aperti. “Buona parte del volume che stiamo vedendo nel pronto soccorso è correlato al fatto che molte persone devono ora utilizzare i pronto soccorso come luogo per accedere alle cure", ha aggiunto Smart.
In sostanza la carenza di medici di base contribuisce in modo notevole alla situazione insostenibile presente nelle emergency room.
E nel futuro del Paese non sembra esserci un aumento di laureati in medicina che scelgano di fare il medico di famiglia. Gli studenti di medicina preferiscono infatti sempre più specializzarsi in uno dei rami della medicina.
Gli ospedali in tutto il Paese sono anche alle prese con un numero crescente di pazienti che occupano letti ospedalieri ma che dovrebbero essere trasferiti in ambienti di cure alternative, come case a lunga degenza o dovrebbero poter ricevere cure domiciliari.
I problemi, in sostanza sono tanti, quel che appare chiaro è il cosiddetto effetto domino ovvero una reazione a catena che si verifica quando un piccolo cambiamento è in grado di produrne a propria volta un altro. Se i medici di famiglia diminuiscono, le persone si rivolgono ai pronto soccorso, se non ci sono letti disponibili nelle case di cura gli ammalati rimangono ricoverati nei reparti ospedalieri. A quest’ultimo problema il premier Ford sta cercando di ovviare con il controverso Bill 7 che permetterebbe il trasferimento degli anziani dall’ospedale alle case di cura anche senza il loro consenso.
Nel frattempo ieri Doug Ford ha avuto un colloquio a porte chiuse a Queen’s Park con il primo ministro Trudeau. Recentemente il premier dell’Ontario ha ribadito la necessità che Ottawa stanzi maggiori fondi per poter risolvere la crisi in cui versa la sanità.