Canada

Covid e decessi, i dati canadesi confermano quelli registrati in Italia

TORONTO – Anche in Canada i maggiori fattori di rischio per il Covid-19 sono rappresentati dall’età avanzata e dalla presenza di malattie pregresse. La conferma arriva dall’analisi dei dati di Health Canada, che tiene conto dell’età delle persone che hanno perso la vita a causa del coronavirus, e quelli di StatsCan, che seppur parzialmente, analizza la presenza di mali pregressi nei certificati di morte delle vittime.
Ne esce fuori un quadro frammentario, incompleto e non paragonabile a quello articolato ed esaustivo dell’Istituto Superiore di Sanità italiano. Ma i risultati, in ogni caso vanno verso la stessa direzione di quelli messi in luce dal rapporto di dicembre sulle vittime in Italia.
Stando al ministero federale della Sanità, al 7 dicembre nel nostro Paese erano morte a causa del Covid-19 12.626 persone. Di queste (come si vede nella tabella sotto), 3 erano comprese nella fascia d’età che va dai 0 ai 19 anni, 14 dai 20 ai 29 anni, 27 nella fascia dai 30 ai 39 anni e 77 in quella dai 40 ai 49 anni. Poi, aumentando l’età, crescono anche i numeri assoluti. Sono 308 le vittime in Canada di età compresa tra i 50 e i 59 anni, 921 tra i 60 e i 69 anni, 2.332 tra i 70 e i 79 anni (18,5 per cento) e 8.944 le vittime con più di 80 anni di età (70,8 per cento del totale).

Andando ad analizzare il Canadian Vital Statistics Death Database di Statistics Canada, nel quale vengono presi in esame i circa 9.500 decessi nel nostro Paese avvenuti tra marzo e fine luglio, si scopre che la stragrande maggioranza delle vittime soffriva di almeno una condizione pregressa: nel certificato di morte del 90 per cento delle vittime di Covid-19 in Canada è presente almeno una malattia cronica. La principale (42 per cento) è la demenza senile-Alzheimer, seguita dall’ipertensione (15 per cento) e via via complicazioni renali, precondizioni cardiache, problemi gravi di carattere respiratorio e cancro.
Il 100 per cento delle vittime di Covid-19 in Canada con meno di 45 anni aveva almeno una grave malattia pregressa: non ci sono quindi vittime under 45 nel nostro Paese morte solamente a causa del coronavirus. Per quanto riguarda i deceduti di età compresa tra i 45 e i 64 anni d’età, il 93 per cento del totale soffriva di almeno una malattia cronica, percentuale che invece si aggira all’89 per cento per le vittime con più di 85 anni.
Si tratta di numeri e valori sovrapponibili a quelli italiani, come abbiamo documentato nell’edizione del Corriere Canadese di martedì (per rileggere l’articolo: https://www.corriere.ca/italia/fattori-di-rischio-eta-avanzata-e-mali-pregressi/). Con questi dati non è assolutamente nostra intenzione voler sminuire la gravità e la pericolosità del Covid-19 anche per i più giovani. In tutto il mondo sono stati documentati numerosi decessi di giovani e giovanissimi che non presentavano alcuna condizione preesistente. Oltre a questo, la casista ci mostra come anche i più giovani possano ammalarsi e finire all’ospedale in condizioni gravi.
I numeri e le statistiche, tuttavia, ci aiutano a inquadrare meglio lo sviluppo della pandemia e a capire come le autorità dovranno procedere nei prossimi mesi, specialmente adesso, con l’imminente via libera in Canada al vaccino della Pfizer e – speriamo – il lento ma progressivo ritorno alla normalità pre Covid.

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