Corsa alla leadership:
Poilievre in fuga
tra accuse e veleni

di Francesco Veronesi del 16 June 2022

TORONTO - Ancora accuse e veleni nella corsa alla leadership del Partito Conservatore. Mentre Pierre Poilievre continua la sua fuga nei sondaggi e allunga nei confronti dei diretti inseguitori, le rispettive campagna dei candidati sono impegnate in una lotta senza esclusione di colpi sullo scottante tema del tesseramento. Per ora, sulla questione, non esistono numeri ufficiali: non sappiamo cioè quanti nuovi tesserati ogni singolo candidato abbia portato in dote al partito, nuovi membri che saranno decisivi nella scelta del nuovo leader a inizio settembre.

Quello che è certo è che gli iscritti al Partito Conservatore aventi diritto di voto saranno più di 600mila: una cifra questa ufficializzata dalla stessa dirigenza tory. Ma i sostenitori di Poilievre, di Jean Charest e di Patrick Brown continuano a scambiarsi accuse sul possibile gonfiaggio del tesseramento, un nodo questo che potrà essere sciolto solamente dalla commissione di controllo del partito che dovrà ricevere, controllare ed approvare ogni singola tessera che permetterà l’accesso al voto.

A infiammare un clima politico già infuocato all’interno della destra federale è arrivato ieri l’ultimo sondaggio effettuato da Leger.

Nell’indagine demoscopica in questione si mette in luce come Poilievre continui ad essere il battistrada e come gli altri candidati dovranno recuperare parecchio terreno se vorranno continuare a nutrire legittime aspirazioni di vittoria.

Nell’istantanea scattata da Leger, Poilievre raccoglie il 44 per cento delle intenzioni di voto degli intervistati che si sono dichiarato affiliati al Partito Conservatore. Tra il deputato eletto a Carleton e il primo inseguitore c’è davvero un abisso. L’ex premier del Quebec Charest non va oltre il 14 per cento, mentre il sindaco uscente di Brampton Brown si deve accontentare del 4 per cento.

Del tutto marginali le intenzioni di voto per gli altri candidati alla successione dell’ex leader Erin O’Toole. La parlamentare Leslyn Lewis è ferma al 3 per cento, l’ex deputato provinciale dell’Ontario Roman Baber raccoglie il 2 per cento, mentre l’mp Scott Aitchison è all’1 per cento.

Insomma, se i rapporti di forza non dovessero subire scossoni dell’ultimo momento, i giochi sembrano ormai fatti.

Nel sondaggio della Leger viene anche approfondito un altro tema, quello cioè della preferenza nella corsa alla leadership degli elettori del Partito Liberale federale e dell’Ndp.

E qui, come era logico aspettarsi, gli equilibri tra i candidati mutano profondamente. Jean Charest, che viene visto come il candidato più moderato, fa breccia nell’elettorato del centrosinistra: per il 26 per cento degli intervistati l’ex premier del Quebec sarebbe la prima scelta nella corsa alla leadership. Brown invece raccoglierebbe l’11 per cento dei voti, mentre Pierre Poilievre, che viene visto come esponente della ultra destra, non andrebbe oltre il 6 per cento.

Tra la fine di luglio e l’inizio di agosto le schede saranno spedite agli iscritti al partito. Il plico contenente il voto dovrà essere rispedito entro il 6 settembre e l’annuncio del vincitore della corsa alla leadership sarà fatto il 10 settembre.

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