TORONTO - Tutti contro tutti.
Il caos immigrazione in Canada negli ultimi mesi ha superato gli steccati ideologici, le casacche di partito, le appartenenze politiche.
E in vista di un prossimo dibattito che potrebbe diventare uno dei temi principali nella prossima campagna elettorale, lo scontro senza esclusione di colpi continua anche in questi giorni.
L’ultima polemica, almeno in ordine di tempo, è quella tutta interna al Partito Conservatore, nata dalla presa di posizione del leader Andrew Scheer che si è dichiarato contrario alla firma del Global Compact sui migranti.
Una tesi, quella del capo dell’opposizione federale, che rispecchia per pura coincidenza quella del nuovo governo italiano gialloverde, in particolare quella del vice premier e ministro degli Interni Matteo Salvini.
"Con la firma del Compact - ha sottolineato Scheer - il Canada aprirebbe le porte ai burocrati stranieri che dirigerebbero le nostre politiche migratorie".
Ma non solo. Il leader del Partito Conservatore ha poi rincarato la dose. “Il Compact dà influenza a entità straniere sul sistema dell’immigrazione canadese. Cerca di influenzare i reportage dei nostri media liberi e indipendenti sulle questioni migratorie e potrebbe aprire le porte a burocrati stranieri che ci direbbero come gestire i nostri confini".
Insomma, uno scenario apocalittico per un partito che non ha nascosto, in passato, la sua volontà a tornare a un flusso migratorio più controllato e limitato rispetto agli standard imposti dal governo liberale.
Ma la risposta secca e dura non è arrivata dalla maggioranza grit, ma dall’ex ministro dell’Immigrazione del governo Harper, Chris Alexander. Il quale, usando comunque toni pacati, ha sottolineato come il Global Compact non comporti obblighi di nessun tipo.
Al contrario, il documento promosso dalle Nazioni Unite rappresenta semplicemente una dichiarazione d’intenti. “La dichiarazione di Scheer è fattualmente incorretta. Il Compact è una dichiarazione politica, non un trattatto legalmente vincolante: non ha impatto sulla nostra sovranità. Il Canada è sempre stato un campione e un esempio di migrazione sicura, ordinata e regolare. Il ministro Ahmed Hussen la prossima settimana sarà in Marocco per firmare il documento Onu.