
Nel giro di quattro giorni c’è stato un sostanziale azzeramento dei vertici del partito, che da qui al prossimo 31 marzo dovrà darsi una nuova leadership in vista del voto di giugno. Su questo fronte ieri è arrivata un’importante novità.
Doug Ford infatti ha annunciato la sua intenzione a candidarsi alla leadership. Ma nelle sue parole emerge chiaramente come il Progressive Conservative sia dilaniato da divisioni e contrapposizioni che potrebbero portare a gravi conseguenze nelle settimane a venire. “L’elite del partito - ha dichiarato ieri Ford durante una conferenza stampa - non mi vuole in questa corsa. Ma ritengo che questo sia un momento davvero critico per il nostro partito. Non possiamo avere un Ontario forte senza un forte Progressive Conservative Party”.
La spaccatura tra i conservatori era già emersa venerdì scorso, durante la riunione del caucus e dei dirigenti per stabilire una nuova tabella di marcia per la sostituzione di Brown. Il gruppo parlamentare era nettamente favorevole alla nomina di un leader ad interim che guidasse il partito anche durante la campagna elettorale e il voto, mentre la base e i rappresentanti delle associazioni locali premevano per l’indizione di una convention per la nomina del nuovo leader. Alla fine è stata scelta questa seconda ipotesi, con la nomina di Vic Fedeli come leader ad interim. Lo stesso Fedeli ha annunciato la sua intenzione a candidarsi per la guida del partito nella prossima convention.
Oltre all’mpp italocanadese e a Ford, potrebbero scendere in campo Caroline Mulroney, avvocato e figlia dell’ex primo ministro Brian, Rod Phillips e il deputato provinciale Monte McNaughton.