di Carlo Cantisani
TORONTO - Alla fine, il giorno tanto attesto da migliaia di canadesi, ma non solo, vista l’attenzione internazionale riservata alla manovra, sulla legalizzazione e la liberalizzazione della cannabis è giunto. Dopo un lungo e complesso iter legislativo, il governo di Justin Trudeau riesce a portare a segno questo obiettivo, che già si profila essere non solo di natura politica ma di più vasta portata, poiché andrà ad incidere profondamente sulle abitudini di consumo dei canadesi in fatto di sostanze psicoattive. Alcuni nodi, non proprio di secondo piano, rimangono ancora da sciogliere – fra tutti, i controlli stradali per i fumatori che si mettono alla guida e le regole da adottare in materia sui posti di lavoro “sensibili” – ma probabilmente i primi risultati e alcune parziali osservazioni potranno essere tratte a partire dalla fine dell’anno.
Ma cosa pensano i canadesi della legalizzazione della cannabis nel loro paese? Al di là di ogni dubbio e perplessità, a prevalere è un diffuso atteggiamento di apertura e di generale accettazione. A rivelarlo è un recente studio dell’agenzia di consulenza Abacus Data condotto fra il 4 e il 15 settembre di quest’anno, circa un mese prima, quindi, dell’introduzione della nuova regolamentazione sulla sostanza. Una ricerca di portata nazionale che ha coinvolto tremila cittadini maggiorenni residenti su territorio canadese e che dice molto non solo sulle loro attitudini verso la marijuana, ma anche su quelle delle parti politiche o della percezione fra alcol e cannabis.
Il dato principale, come detto, è di una positiva approvazione verso la sostanza e la legge che la regolamenta: in totale, il 70% dei canadesi supporta o accetta la legalizzazione della cannabis. Questi due aspetti della questione – “supportare” e “accettare” – si spartiscono il dato con, rispettivamente, il 46% e 24%, una netta maggioranza rispetto al 30% che è contro la legalizzazione, a sua volta diviso fra un 12% di chi si dice moderatamente contro e un 18% invece fortemente contro. La media dell’assenso, da quanto riportato dallo studio, si mantiene bene o male stabile per ogni provincia, con l’Ontario al 71% e le due punte principali al 76 e 63 per cento, l’una che riguarda sia il Manitoba che il Saskatchewan, mentre l’altra si riferisce al Quebec.
Naturalmente, chi già ha consumato regolarmente in passato marijuana è molto più incline ad approvare la legislazione, specialmente i giovani fra i 18 e i 29 anni (l’81% fra quelli intervistati), mentre la tolleranza calerebbe – ma non drasticamente - man mano che l’età aumenta. In generale, si parla comunque di sei canadesi su dieci appartenenti a qualsiasi fascia di età favorevoli alla legalizzazione. La vera sorpresa sono i non consumatori abituali, che registrano un notevole 64% per quanto riguarda la loro tolleranza o pieno supporto verso la sostanza.
Altro fattore d’interesse preso in considerazione è il dato politico: non stupiscono i liberali, attestati sull’80 per cento, bensì i conservatori che, con un dato appena sopra la metà, il 54%, si dicono a favore della nuova legalizzazione (“fortemente a favore” e “moderatamente a favore” entrambi al 15 per cento, mentre i deputati federali approvano la legge per il 24 per cento).
Dal canto suo, l’NDP si attesta su un tasso del 74%. Anche la legge federale, nelle sue linee generali, è ben vista o reputata sufficientemente adeguata, con una percentuale che si attesta sul 70%, mentre solo il 31% non la ritiene ancora adatta.
E nello “scontro” cannabis-alcol, la maggioranza dei canadesi si mantiene su posizioni più imparziali, ritenendo che fumare marijuana non sia una scelta peggiore o migliore che consumare alcolici. Questa considerazione è valida per il 49% delle persone, dato che poi tende a variare leggermente a seconda delle fasce di età; ad esempio, fra i 18-29enni il numero fra chi ritiene che la cannabis sia migliore dell’alcol e quello che ritiene le scelte equivalenti è piuttosto simile, 42 e 41 per cento, mentre l’indifferenza di giudizio su una sostanza o l’altra aumenta per chi ha più di 60 anni. Sul giudizio riguardo alla percezione della cannabis influisce molto l’esperienza personale che una persona ha fatto con tale sostanza nel corso della sua vita: lo studio riporta che il 52% dei canadesi, generalmente, ha fatto uso di cannabis, dividendosi fra chi ne ha fatto uso ma raramente (31%), chi l’ha consumata occasionalmente (11%) e chi invece in maniera regolare (10%). Quasi la metà, il 48 per cento, dice di non averla mai provata. Così come anche conoscere persone all’interno della propria cerchia di amici o nel proprio nucleo familiare può condizionare, a lungo andare, il giudizio sulla cannabis: il 71 per cento dei canadesi ha almeno uno o due amici o un familiare che fanno mensilmente uso di marijuana.
Infine, lo studio di Abacus Data ha preso in considerazione l’atteggiamento dei canadesi verso quegli esercizi commerciali autorizzati che, oltre alla cannabis a scopo ricreativo, vendono cibi e bevande.
In totale, il 61% non ha problemi ad acquistare prodotti in questi negozi, con la percentuale più alta – il 24% - che si definisce “abbastanza a suo agio”; il 15% si sente quasi completamente a suo agio, numero identico alla controparte di chi, invece, non lo sarebbe, mentre il 21% di chi è completamente a suo agio in tali negozi supera di soli due punti la percentuale di chi non lo è affatto.