Canada

Camera, Rota ancora Speaker
O’Toole nel mirino
dei conservatori ribelli

TORONTO – L’italocanadese Anthony Rota è stato rieletto Speaker della Camera. Alla vigilia l’esito della votazione alla House of Commons appariva abbastanza scontato, visto che nella passata legislatura Rota aveva soddisfatto tutti i partiti per il suo approccio bipartisan.

Intanto, mentre sono ripartiti i lavori parlamentari dopo la lunga pausa pre e post elettorale, il leader tory Erin O’Toole è sempre nel mirino. Il segretario del Partito Conservatore deve infatti fare i conti con una fronda interna che potrebbe scaturire in aperta ribellione nelle prossime settimane.

A dare un altro colpo alla già traballante leadership della destra canadese ci ha pensato il Consiglio Nazionale, l’organo di gestione del partito composto da 21 membri elettivi, che ha accolto la richiesta di revisione della petizione anti O’Toole per la prossima riunione, in programma a Ottawa dal 10 al 12 dicembre. In quella occasione sarà così analizzata e discussa la petizione presentata la scorsa settimana dalla senatrice Denise Batters nella quale si richiede di accelerare le procedure di eventuale conferma o bocciatura dell’attuale guida del partito. Stando a quanto dichiarato dalla parlamentare ribelle, che imputa a O’Toole la totale responsabilità per la sconfitta dalle urne lo scorso 20 settembre, la petizione ha già raccolto oltre 4mila firme e godrebbe dell’appoggio di almeno 20-25 componenti del gruppo parlamentare conservatore.

Per ora, tuttavia, nessun altro deputato o senatore conservatore si è espresso apertamente contro il capo, anche perché lo stesso O’Toole ha dimostrato di non voler tollerare il dissenso: il leader conservatore ha infatti espulso la Batters dal caucus tory e ha promesso che avrebbe fatto lo stesso contro chiunque avesse appoggiato la petizione.

Nel caso in cui la petizione non venisse approvata, la prossima review di partito – e quindi la possibilità di sostituire il leader – è in programma nella convention nazionale del 2023.

In ogni caso la Batters non si vuole dare per vinta. In primo luogo perché ufficialmente, almeno per ora, la senatrice non è stata espulsa del gruppo dei senatori conservatori che è composto da 18 componenti e che a maggioranza può agire con il consenso di 10: voti che in questo momento O’Toole non avrebbe nella Camera Alta del parlamento canadese.

Resta poi da capire anche come la stessa Batters non si senta intimidita dalle minacce del suo leader: essendo senatrice non deve fare i conti con la nomination nei singoli distretti elettorali o dell’eventuale veto a una sua futura candidatura.

Per legge, la Batters rimarrà in carica al Senato fino al 2045, quando compirà 75 anni.

Cosa succederà nei prossimi giorni? Di certo l’opposizione interna ad O’Toole ha deciso di andare avanti con un basso profilo, almeno in questa fase, in attesa di vedere gli sviluppi al Consiglio Nazionale di dicembre e di capire se il leader riuscirà a sciogliere i numerosi nodi che lo riguardano, a partire dalla sua opposizione al nuovo regolamento della Camera che prevede la vaccinazione obbligatoria per chiunque entri dentro la House of Commons.

Nella foto, Anthony Rota (immagine tratta dal suo profilo Twitter)

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