Anche Katie Telford mette nei guai Justin Trudeau

di Marzio Pelu del 10 August 2020

OTTAWA - Il governo di Justin Trudeau sta pagando 84 milioni di dollari ad una società nella quale lavora Robert Silver, marito di Katie Telford, capo dello staff del premier. E la “questione” rischia di aggravare ulteriormente la già difficile situazione del Primo Ministro, alle prese con lo scandalo WE Charity che vede coinvolti i suoi stessi familiari e quelli del ministro delle Finanze, Bill Morneau.

Ma andiamo con ordine e ricostruiamo questa nuova vicenda, portata alla luce sabato dal National Post. Nel gennaio del 2020, Silver - come si legge nel suo profilo su Linkedin - diventa Senior Vice-President, Strategy, Policy, Risk presso MCAP, una delle più grandi società di mutui privati ​​del Canada.

Pochi mesi dopo, il governo federale - attraverso la Canada Mortgage and Housing Corporation (CMHC) - crea nuovi programmi o, in alcuni casi, apporta modifiche alle politiche esistenti che hanno un impatto diretto proprio sulla MCAP. In particolare, il 15 maggio la CMHC subappalta la consegna del Canada Emergency Commercial Rent Assistance Program (CECRA) - cioé il sostegno all’affitto per le piccole imprese - proprio all’MCAP, come ha poi confermato al National Post la portavoce della società, Audrey-Anne Coulombe, perché la CMHC «non ha la capacità di amministrare il programma internamente». Il contratto inizialmente vale 56 milioni di dollari, ma balza a 84 milioni quando il programma CECRA viene prorogato fino a luglio.

«CMHC si è consultata con due istituti finanziari con esperienza nel servizio di mutui commerciali e ha richiesto proposte e preventivi per la consegna di CECRA. La MCAP ha presentato una proposta più forte con il costo più basso fra i due, e questo ha portato alla stipula di un contratto con CMHC», ha poi spiegato sempre Coulombe.

Il punto è: in qualità di massimo collaboratore politico di Trudeau, la Telford ha un accesso virtualmente illimitato a documenti e discussioni nel processo di elaborazione delle politiche e delle scelte.

Ma stando all’Ufficio del Primo Ministro, la Telford non sarebbe stata coinvolta nella decisione di estendere il programma, proprio per il coinvolgimento della MCAP. Non solo: quando il marito di Telford è entrato ufficialmente a far parte di MCAP, la stessa Telford - secondo quanto riferito sempre dall’Ufficio del Primo Ministro - ha istituito uno screening volontario del conflitto di interessi tra lei, suo marito e la MCAP, per «garantire di non essere esposta ad alcun conflitto di interessi, reale o percepito».

Quello screening, però, a quanto pare non compare nel registro pubblico del commissario per il Conflitto di Interessi e l’Etica (CIE).
«No, perché è stato volontariamente messo in piedi dallo stesso staff del Primo Ministro e l’ufficio ha stabilito che una registrazione formale non fosse necessaria», spiegano ancora dall’Ufficio del Primo Ministro. «Sulla base delle informazioni fornite, non sembra probabile che (la Telford) abbia a che fare con la MCAP», quindi l’opportunità di promuovere l’interesse privato di suo marito sarebbe «molto remota», sarebbe stata la spiegazione.

Certo è che questo nuovo capitolo alimenta la già accesissima polemica sui conflitti di interessi - per il caso WE Charity - contestati a Justin Trudeau ed al suo governo e dei quali sono già stati chiamati a rispondere lo stesso premier ed il ministro delle Finanze, Bill Morneau, di fronte alla competente commissione.

Ormai piove sul bagnato.

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