Canada

Accordo con Novavax, in arrivo
il vaccino prodotto in Canada

TORONTO – Un vaccino sintetizzato e prodotto in Canada a partire dal prossimo luglio. È quanto ha annunciato ieri il primo ministro Justin Trudeau che ha presentato il memorandum d’intesa siglato dal governo federale con la compagnia farmaceutica Novovax.

L’accordo permetterà al nostro Paese, nel caso in cui il vaccino dovesse essere approvato da Health Canada, di arrivare a produrre fino a quattro milioni di dosi al mese. La situazione, al di là dell’ottimismo del primo ministro, è però molto più ingarbugliata.

Il governo federale aveva già stanziato la scorsa estate 145 milioni di dollari per la ristrutturazione dello stabilimento Royalmount del National Research Council a Montreal ma durante i lavori sono emersi dei problemi logistici che hanno rallentato l’operazione.

L’impianto di produzione dovrebbe essere pronto ad aprire i battenti a luglio e Ottawa, per cercare di compensare i problemi emersi in queste settimane dalla dipendenza dei vaccini prodotti all’estero, ha deciso di dare luce verde alla produzione del vaccino direttamente in Canada. Resta comunque il nodo legato alla tempistica.

Novovax ha presentato tutta la documentazione relativa ai trial clinici effettuati sul suo vaccino appena venerdì scorso. L’eventuale approvazione da parte dell’ente regolatore – che ha già approvato i vaccini della Pfizer e di Moderna – non potrebbe arrivare prima di due mesi. il governo, nel suo pre-contratto firmato con Novavax, si è impegnato ad acquistare non meno di 52 milioni di dosi, con l’opzione di nuove forniture se dovessero servire.

“Si tratta di un importante passo avanti – ha detto il leader liberale – verso la produzione di un vaccino sintetizzato in Canada per i canadesi. Abbiamo bisogno della maggiore capacità domestica possibile: il nostro impegno è volto a rendere disponibile il vaccino a tutti i canadesi che lo vogliano fare”.

Allo stesso tempo Trudeau ha annunciato ieri un accordo con la compagnia canadese Precision NanoSystems, che sta sviluppando il suo vaccino che sarà consegnato al vaglio di Health Canada nei prossimi mesi.

Il governo federale sta quindi cercando di correre ai ripari in questa campagna di vaccinazione contro il Covid che, superato l’entusiasmo iniziale, è stata caratterizzata da contrattempi e da battute d’arresto. La Pfizer, per alcuni problemi legati all’espansione dei suoi stabili-menti in Belgio, ha tagliato le forniture del suo vaccino al Canada per tutto il mese di febbraio. Moderna, contemporaneamente, ha fatto sapere che il nostro Paese in questo mese riceverà dal 20 al 25 per cento in meno delle dosi previste.

Ora il primo ministro vuole tutelarsi di fronte a possibili ritardi futuri.

Inoltre, con lo stabilimento di Royalmount a pieno regime, sarà possibile produrre strada facendo dei vaccini efficaci anche contro le nuove varianti, quella inglese, quella brasiliana e quella sudafricana, che si sta stanno confermando come più virulente e pericolose.

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