Canada

Budget e dazi, per Carney sarà una settimana di fuoco

TORONTO – Obiettivo numero uno: trovare i voti necessari per arrivare all’approvazione del Budget 2025. Mark Carney approfitta della pausa dei lavori parlamentari in concomitanza con le cerimonie del Remembrance Day per fare il punto della situazione con il suo entourage.

Dopo la defezione di Chris d’Entremont, il deputato che ha lasciato i conservatori per entrare nel Partito Liberali, il primo ministro sta cercando di capire se vi siano altri parlamentari disposti a fare il grande salto o ad appoggiare la Manovra 2025 di Francois-Philippe Champagne, il tutto ovviamente per evitare la crisi di governo e il ritorno alle urne a sei mesi di distanza dalle elezioni della scorsa primavera.

Stando a diverse fonti interne del Partito Liberale, lo stesso Carney la scorsa settimana si sarebbe incontrato con Matt Jeneroux, il deputato tory eletto in Alberta candidato al cambio di casacca: il meeting non è comunque andato a buon fine, visto che lo stesso parlamentare ha fatto sapere di non aver alcuna intenzione di entrare nel Partito Liberale, ma allo stesso tempo ha annunciato le sue dimissioni dal parlamento, a testimonianza che effettivamente qualcosa è accaduto.

Secondo quanto dichiarato da d’Entremont, sarebbero almeno “tre o quattro” i deputati del Partito Conservatore pronti a passare dall’altra parte della barricata: mp scontenti della piega presa dalla leadership di Pierre Poilievre e dall’intransigenza mostrata dallo stesso leader tory nei confronti della Finanziaria 2025, che contiene misure ritenute “votabili” anche dal principale partito d’opposizione.

Fatto sta che numeri alla mano, i liberali al momento non sono in grado di far approvare la Manovra la prossima settimana, quando riprenderà la discussione in Aula sugli emendamenti e quando infine ci sarà il voto finale. Serve il sostegno anche indiretto dell’Ndp, il partito che in questa fase è meno pronto all’ipotesi di voto anticipato visto che non ha ancora eletto il proprio leader e che a livello di base sta attraversando un periodo di riorganizzazione interna.

Nel frattempo il primo ministro continua la sua promozione del Budget presentato da Champagne alla Huse of Commons la scorsa settimana.

Ieri Carney ha fatto tappa in New Brunswick, dove si è incontrato con la premier Susan Holt, e dove, durante l’ennesima conferenza stampa, ha presentato nel dettaglio le misure del piano Buy Canadian Policy, un provvedimento presente nella Manovra che incentiva l’acquisto di prodotti, materiali e servizi canadesi. E questo ovviamente per cercare di stimolare l’economia del nostro Paese in questa fase di piena guerra commerciale con gli Stati Uniti.

Sul fronte dazi, peraltro, non si registrano delle grosse novità. Dopo le polemiche relative alla campagna pubblicitaria lanciata dal premier dell’Ontario Doug Ford, che hanno fatto infuriare il presidente americano Donald Trump, tra il governo di Ottawa e la Casa Bianca è calato il grande gelo. Come ha ripetuto a più riprese l’ambasciatore americano in Canada Pete Hoekstra, molto difficilmente potranno esserci delle novità sul fronte delle tariffe prima delle festività natalizie: tradotto, se ne riparla nel 2026. In ogni caso l’esecutivo canadese continua a portare avanti sottotraccia il suo pressing per cercare di arrivare a un accordo con Washington, anche perché il prossimo anno è già in programma un negoziato altrettanto importante con gli Stati Uniti (e anche col Messico) sul rinnovo del Cusma, il trattato di libero scambio sorto sulle ceneri del vecchio Nafta.

In alto, il primo ministro Mark Carney (foto: X – Carney)

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