Canada

Bank of Canada torna a tagliare i tassi di interesse: -0,25%, ora è al 2,5

TORONTO – La Bank of Canada ha effettuato il suo primo taglio dei tassi di interesse da marzo, abbassando il tasso di riferimento di 25 punti base, dal 2,75% al ​​2,5%.

Varie le motivazioni che hanno portato la banca centrale canadese a prendere tale decisione, come spiegato ieri in conferenza stampa dal governatore dell’istituto, Tiff Macklem, e dalla vice Carolyn Rogers.

Fra i motivi principali, l’economia resa più debole dall’attuale guerra commerciale con gli Stati Uniti, gli ultimi dati sul PIL ed il tasso di disoccupazione salito oltre il 7% il mese scorso. Poi, il fatto che l’inflazione è rimasta relativamente stabile (come abbiamo scritto nell’edizione di ieri, è all’1,9% in agosto dall’1,7% di luglio), con una crescita dei prezzi per consumatori ed imprese che rientra nell’intervallo-obiettivo di Bank of Canada compreso tra l’1 e il 3% su base annua.

“Con un’economia più debole ed un minore rischio al rialzo per l’inflazione, il Consiglio Direttivo ha ritenuto che una riduzione del tasso di riferimento fosse appropriata per bilanciare meglio i rischi”, ha scritto la Bank of Canada sul proprio sito internet (qui), aggiungendo che “la banca si impegna a garantire che i canadesi continuino ad avere fiducia nella stabilità dei prezzi durante questo periodo di sconvolgimenti globali”.

La Bank of Canada, dunque, esprime fiducia ma non abbassa la guardia, consapevole dell’impatto che la “guerra delle tariffe” sta avendo sull’economia.

“I dazi stanno indebolendo l’economia canadese, e lo si può vedere in modo molto evidente nei settori direttamente interessati”, ha affermato Macklem. “La realtà è che i dazi stanno aumentando le tensioni commerciali con il nostro principale partner commerciale (gli Stati Uniti), che hanno costi di efficienza che la politica monetaria non può annullare. Non può invertire la tendenza. Quello che possiamo fare è aiutare l’economia ad adattarsi mantenendo un’inflazione ben controllata. È su questo che ci stiamo concentrando”. Macklem ha inoltre affermato – come riferisce Global News, here –  che, sulla base dei dati attuali, l’economia probabilmente non si sta dirigendo verso una recessione, ma che i prossimi mesi “non saranno buoni”.

“Noi (la Banca del Canada, ndr) abbiamo pubblicato tre scenari per l’economia canadese: uno basato sui dazi doganali attuali, un altro con un’escalation dei dazi, un altro ancora con una de-escalation. Se si considera lo scenario tariffario attuale, non ci aspettiamo una recessione”, ha detto Macklem ai giornalisti. Se invece si verifica un’escalation nella “guerra” Usa-Canada, allora sì, l’economia canadese rischia la recessione.

In alto, il governatore Tiff Macklem e la vice Carolyn Rogers (da X – @bankofcanada

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