Il Commento

Ambizione, impegno e resilienza: i Monteleonesi sanno distinguersi

TORONTO – È la stagione dei banchetti nelle numerose “comunità italiane” di Toronto. Associazioni e organizzazioni socio-culturali, singolarmente o in “federazioni”, si incontrano per rafforzare i legami familiari o quelli con la città d’origine. Non mancano mai i pranzi, che superano quelli degli anni precedenti in qualità e abbondanza; la musica che invoglia a “far vibrare la luce fantastica” e la celebrazione del successo raggiunto o donato ai giovani per i successi futuri.

Queste occasioni per la Comunità di Monteleone di Toronto assomigliano ormai ai festeggiamenti associati ai grandi trionfi accordati ai celebri generali dell’antica Repubblica Romana. È un complimento, per diverse ragioni. In termini di partecipanti, atmosfera e riconoscimento del successo per un popolo che ha lasciato un luogo d’origine così lontano per crescere una famiglia, integrandosi in un ambiente estraneo dove, grazie al puro impegno, alla resilienza di fronte alle sfide, allo spirito di innovazione e all’ambizione, è emerso come leader nella più ampia comunità canadese. Naturalmente, questo sarebbe/dovrebbe essere motivo di orgoglio per loro, per il Paese che li ha generati e ancor di più per quello che li ha adottati come propri.

Mentre osservavo la sala e incontravo alcuni degli “ospiti”, sono rimasto colpito dal numero di persone che hanno raggiunto i massimi riconoscimenti nel loro campo (impresa privata, fama accademica, servizio alla comunità, leadership finanziaria nazionale, ricerca e innovazione medica): brillanti, curiosi e ammirati – se non invidiati – da colleghi e concorrenti. Il Canada ha bisogno di più persone come loro/noi.

Mi sono chiesto se i genitori di Lorenzo Morra e Carmelina Liscio, due emigrati provenienti da quella cittadina medievale di Monteleone, sull’Appennino pugliese (oggi) avessero mai pensato che uno dei loro figli, il Dott. Dante Morra, sarebbe emerso come un leader nel campo della medicina e della ricerca medica, che avrebbe rivoluzionato il modo in cui l’assistenza sanitaria può e deve essere erogata. Eppure, eccoci qui, l’8 novembre 2025, a esaltare le virtù e i successi di un giovane professionista il cui lavoro ha rivoluzionato l’erogazione di cure incentrate sul paziente negli ospedali della Greater GTA e oltre. Leggere il suo prodigioso curriculum vitae è un esercizio vertiginoso (consultate qui la sua biografia preparata da Len Lombardi, tesoriere, e Lui Nunno, presidente); basti per ora dire che durante il suo mandato come primo dirigente dello staff presso Trillium Health Partners, uno dei più grandi ospedali affiliati alle università del Canada, ha supervisionato 1.400 medici e personale professionale.

Quando sua sorella lo ha presentato, si percepiva un’ondata di soddisfazione irradiarsi dai tavoli dove erano seduti i suoi familiari più stretti, amici e colleghi. A proposito, essendo Monteleone una cittadina piccola ma ricca di storia, si pensa che tutti i presenti in sala dovessero essere parenti.

Il presidente Gino Nunno, insieme al suo team, ha lavorato duramente e a lungo per dare voce al patrimonio culturale della città. Sabato scorso si sono superati.

Traduzione in Italiano dall’originale in Inglese a cura di Marzio Pelù

Nella foto in alto: il Dottor Dante Morra con la moglie Erin, alcuni colleghi e l’Onorevole Joe Volpe, Editore del Corriere Canadese; qui sotto, una fotogallery dell’evento (foto: Corriere Canadese)

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