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Pressing negli Usa per la difesa del Cusma

TORONTO – Difendere con forza il Cusma, che è stato un fattore decisivo per lo sviluppo economico degli ultimi anni. È questa la richiesta che arriva pressante negli Stati Uniti da parte dei rappresentanti di vari settori produttivi americani, un invito rivolto all’amministrazione a guida Trump in vista del prossimo riavvio del negoziato sul rinnovo del trattato di libero scambio tra gli Stati Uniti, il Canada e il Messico.
Audizioni pubbliche sono programmate questa settimana a Washington nell’ambito di una revisione obbligatoria.

In vista delle audizioni, alcuni dei principali operatori dei settori manifatturiero, industriale e rivendita statunitense hanno presentato memorie elogiando i benefici dell’accordo per l’economia interna e lodando il presidente USA Donald Trump per aver raggiunto l’accordo commerciale durante il suo primo mandato.

Sebbene ci siano richieste di emendamenti tra i circa 1.500 commenti pubblici presentati all’Ufficio del Rappresentante Commerciale degli Stati Uniti, l’accordo a tre ha ricevuto un ampio e persino entusiasta sostegno da parte dei principali gruppi industriali. Il Cusma è “la più filo-statunitense accordo commerciale manifatturiero nella storia,” sottolinea la National Association of Manufacturers, la più grande organizzazione in un settore che contribuisce con 2,9 trilioni di dollari USA al PIL nazionale. “L’accordo ha “portato la manifattura negli Stati Uniti a livelli senza precedenti”, afferma, definendo il trattato un “motore centrale” della competitività globale dell’industria nazionale.

Il gruppo dei produttori descrive l’accordo commerciale come una “parte chiave” dell’agenda di Trump di aumentare la produzione delle fabbriche negli Stati Uniti. “E ha dato risultati.”

La Cusma ha “fornito numerosi benefici ai paesi firmatari e in particolare ai costruttori di case americani”, secondo la National Association of Home Builders, che rappresenta 140.000 membri nel settore delle costruzioni residenziali.

La sua presentazione invita l’amministrazione Trump a eliminare tutti i dazi sui materiali da costruzione importati dal Canada e dal Messico, incluso il legname tenero canadese “L’America ha bisogno di più alloggi che siano più accessibili per più persone; Ridurre il costo dei materiali da costruzione eliminando i dazi è un modo per fare progressi verso questo obiettivo.”

Pur con varie sfumature dei rappresentanti delle industrie statunitensi, c’è un consenso di fondo: il Cusma funzioni bene come quadro generale e deve essere mantenuto, perché crea un ambiente commerciale stabile e prevedibile, essenziale per le catene di approvvigionamento nordamericane integrate. La posizione prevalente tra le principali associazioni imprenditoriali è di evitare una rinegoziazione completa e ad alto rischio come quella del Nafta, per non minare la fiducia degli investitori. Le industrie stanno utilizzando le consultazioni pubbliche per sollevare preoccupazioni specifiche. Tra queste, le regole di Origine per l’Auto. Nonostante un precedente arbitrato internazionale abbia dato ragione a Canada e Messico, alcuni rappresentanti e politici statunitensi, inclusi esponenti di entrambi i partiti, spingono per rivedere e potenzialmente aumentare le soglie di contenuto regionale per i veicoli per contrastare la Cina.

Le associazioni agricole statunitensi (come la CAFTA e altre 124 associazioni) chiedono un’estensione senza modifiche significative, ma rimangono irritazioni di lunga data sull’accesso al mercato lattiero-caseario canadese. Alcune voci chiedono un ammodernamento del capitolo sul commercio digitale per affrontare nuove sfide come l’intelligenza artificiale e la cybersecurity, preservando al contempo un’economia digitale aperta.

Un tema ricorrente in molti settori è la necessità di rafforzare il blocco nordamericano contro la concorrenza cinese, chiedendo una maggiore integrazione regionale delle catene di approvvigionamento e meccanismi di controllo più efficaci.

Tutti e tre i Paesi hanno lanciato le proprie consultazioni interne. Il Canada, ad esempio, ha avuto un periodo formale di consultazione che si è concluso all’inizio di novembre 2025, ma continua ad accogliere feedback. La fase cruciale sarà la riunione della Commissione per il libero scambio, composta dai ministri responsabili, che si terrà entro il 1° luglio 2026. In tale occasione, i Paesi esamineranno le raccomandazioni e decideranno se estendere l’accordo per un altro periodo di 16 anni.

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