Canada

La sfida decisiva per il futuro dell’economia canadese. “Aiutiamo le imprese a investire, crescere e competere”

La Commissione bancaria del Senato ha avviato questa settimana un nuovo studio sull’accesso al credito e ai mercati dei capitali per le piccole e medie imprese. Il Senatore Tony Loffreda ne parla nella sua ultima rubrica, esortando il Canada a cogliere l’opportunità che si presenta per consentire alle PMI di investire, crescere e competere.

OTTAWA – La fine dell’anno rappresenta sempre un momento di riflessione: un’occasione per fare il bilancio dei successi raggiunti, delle difficoltà affrontate e del lavoro che ci attende. Quest’anno, questa riflessione assume un significato ancora più profondo, poiché ci invita a valutare la posizione del Canada a venticinque anni dall’inizio del XXI secolo — un’epoca segnata dall’accelerazione tecnologica, da profondi riassetti geopolitici e da un’incertezza economica crescente. La stabilità, che un tempo consideravamo scontata, non è più garantita, mentre l’ordine economico globale si sta trasformando sotto i nostri occhi.

All’inizio di questo mese, con la presentazione della prima Legge di Bilancio del Governo Carney, il Ministro delle Finanze ha delineato un piano volto a valorizzare i punti di forza del Canada e ad affrontare questa fase con vigore e determinazione. Il Paese si trova infatti in un momento cruciale: guardando al 2026, la vera domanda è se sapremo cogliere le opportunità che si presenteranno o se, invece, ce le lasceremo sfuggire.

Come ha sottolineato il Ministro Champagne, i sistemi che per lungo tempo hanno sostenuto la nostra prosperità — alleanze commerciali globali stabili, catene di approvvigionamento affidabili, un ordine internazionale cooperativo e partnership solide — sono oggi in fase di ridefinizione e continuamente messi in discussione.

Questo cambiamento generazionale mette in discussione convinzioni consolidate e impone l’adozione di nuovi approcci. Le strategie che hanno funzionato negli ultimi 25 anni potrebbero non essere sufficienti per affrontare le sfide dei prossimi 25. Questo è particolarmente vero per le piccole e medie imprese (PMI), che continuano a scontrarsi con ostacoli strutturali nell’accesso al capitale.

Troppe aziende canadesi si trovano ad affrontare procedure complesse, tempi di approvazione lunghi, elevate richieste di garanzia, una tolleranza al rischio variabile tra i diversi istituti di credito e opzioni di finanziamento limitate, soprattutto per chi cerca di espandersi. Questi ostacoli hanno conseguenze concrete: molte imprese promettenti si bloccano non per mancanza di talento o ambizione, ma perché non riescono a ottenere il capitale giusto nel momento giusto. La sfida è ancora più impegnativa per gli imprenditori di prima generazione, i fondatori immigrati, le aziende guidate da donne e le PMI attive nei settori della tecnologia e dell’innovazione, proprio quei settori che definiranno la competitività futura del Canada.

Questo rappresenta molto più di un semplice problema di finanziamento: è un rischio economico concreto. Le PMI sono il cuore pulsante della nostra economia, costituendo il 99,7% delle imprese canadesi e impiegando, nel 2022, 6,3 milioni di persone. Generano quasi la metà del PIL del settore privato e contribuiscono a oltre il 40% delle esportazioni di beni del Paese. Eppure, le nostre PMI restano fortemente dipendenti da un unico mercato: gli Stati Uniti, verso i quali oltre tre quarti delle esportazioni di piccole e medie imprese sono dirette. Una dipendenza che non è più sostenibile in un mondo dove le catene di approvvigionamento si frammentano e le relazioni commerciali sono in continua evoluzione.

Il Canada dispone di una delle reti di accordi commerciali più estese al mondo, con 16 Accordi di libero scambio che coprono 52 Paesi e raggiungono 1,6 miliardi di consumatori. Ma questi accordi contano poco se le PMI non riescono ad accedere ai finanziamenti necessari per crescere, innovare ed esportare. Il capitale è il motore dello sviluppo e, senza di esso, il Canada lascia inutilizzato un enorme potenziale economico.

La Legge di Bilancio 2025 introduce importanti progressi, in particolare con l’iniziativa Venture and Growth Capital Catalyst Initiative da 1 miliardo di dollari, guidata dalla BDC, e con 750 milioni di dollari destinati a colmare le lacune di finanziamento nelle fasi iniziali. Questi interventi riconoscono il ruolo fondamentale del governo nel favorire gli investimenti privati e nel sostenere le imprese nei momenti cruciali della loro crescita.

Ma occorre fare di più. Abbiamo bisogno di un ecosistema finanziario che premi l’innovazione, non solo la scalabilità; di un quadro regolatorio che incoraggi l’assunzione di rischi; e di programmi di sostegno concepiti tenendo conto delle reali esigenze degli imprenditori. Gli altri Paesi stanno modernizzando i loro mercati dei capitali per assicurare che le loro PMI possano competere a livello globale. Il Canada non può permettersi di restare indietro.

Ecco perché la Commissione Banche, Commercio ed Economia del Senato è stata incaricata di esaminare l’accesso al credito e ai mercati dei capitali per le PMI. Il nostro studio, che abbiamo avviato questa settimana e che speriamo di concludere prima dell’estate, raccoglierà testimonianze di esperti e proporrà raccomandazioni pratiche e attuabili. Le commissioni del Senato non servono solo a identificare i problemi, ma anche a trovare soluzioni creative, scalabili e radicate nella realtà che vivono i canadesi in tutto il Paese.

Guardando al prossimo quarto di secolo, un principio deve guidarci: la prosperità del Canada dipende dal successo dei suoi imprenditori. Se vogliamo che le PMI investano, crescano e competano a livello globale, dobbiamo garantire loro l’accesso al capitale necessario per svilupparsi. Non è solo una strategia economica, ma un progetto di costruzione nazionale. Il Canada possiede talento, risorse e connessioni globali per essere protagonista nei decenni a venire. Ciò di cui abbiamo bisogno ora è la determinazione a creare le condizioni giuste. Le nostre PMI sono pronte. Ora tocca a noi dimostrare la stessa ambizione.

L’Onorevole Tony Loffreda

Senatore canadese indipendente (Québec)

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