Canada

Braccio di ferro sul Budget: possibili nuove defezioni

TORONTO – Braccio di ferro a Ottawa sul fronte budget federale. Mentre la settimana appena passata si è conclusa con le prime due votazioni – bocciata la mozione del Partito Conservatore sul no preventivo alla Manovra, con Bloc Quebecois e Ndp che hanno votato insieme al Partito Liberale – da oggi ci sarà una tregua alla Camera, visto che la nostra classe politica sarà impegnata nelle varie cerimonie che portano al Remembrance Day.

Ma in realtà il lavoro lontano dai riflettori continua, sulla scia di quanto accaduto giovedì e venerdì, con il governo cioè nella disperata ricerca di voti utili per arrivare alla maggioranza assoluta alla House of Commons – il numero magico è 172 – e con i partiti d’opposizione che cercano di fare quadrato attorno ai rispettivi leader per non concedere ai liberali nuovi sostegni. Bisogna ricordare che la scorsa settimana un deputato conservatore di lungo corso, Chris d’Entremont, ha deciso di abbandonare i tory per entrare in pianta stabile nel Partito Liberale.

Allo stesso tempo un secondo deputato conservatore, Matt Jeneroux, è stato lungamente corteggiato dai collaboratori del primo ministro Mark Carney, ma alla fine lo stesso mp eletto in Alberta ha deciso di rimanere nel suo partito, annunciando però le dimissioni da deputato.

Segnali questi di come in questo momento la leadership di Pierre Poilievre sia abbastanza fragile, con un partito diviso e una classe dirigente che inizia a chiedersi se sia davvero il caso di andare avanti con il leader in carica, o se invece voltare pagina alla prossima convention nella quale ci sarà una leadership review.

Allo stesso tempo a subire il fascino attrattivo verso il governo è anche il drappello di deputati eletti nelle fila dell’Ndp. Sulla questione è intervenuto ieri Gord John, parlamentare eletto in British Columbia, il quale che si è detto fiducioso che nessuno dei suoi colleghi di partito lascerà l’Ndp per andare con i liberali.

Parole comunque che lasciano il tempo che trovano, con il governo che comunque ha lanciato un messaggio molto chiaro: i liberali sono pronti ad accogliere chiunque abbia intenzione di mettere gli interessi del Paese davanti a quelli personali e di partito. Fatto sta che la prossima settimana riprenderanno le votazioni del Budget, e in questo caso almeno ufficialmente l’esecutivo non avrebbe i numeri per far passare la Manovra 2025. Il Bloc, pur avendo votato insieme ai liberali per bocciare le due mozioni dei conservatori, ha fatto sapere che il bonus della buona volontà è agli sgoccioli e nella Finanziaria non sono presenti provvedimenti sufficienti per il Quebec per guadagnarsi il supporto dei deputati blocchisti.

Al governo per sopravvivere basterebbero anche i voti dell’Ndp, o al limite l’astensione: un’ipotesi questa che continua ad essere ventilata come molto probabile. Anche perché tra i neodemocratici la voglia di andare al voto anticipato,a d appena sei mesi dalle ultime elezioni federali, è davvero poca: non dimentichiamoci inoltre che l’Ndp in questo momento non ha un leader dopo le dimissioni di Jagmeet Singh e che la corsa alla leadership è molto lontana dalla sua conclusione. Insomma, andare al voto adesso non converrebbe, con il partito che rischierebbe seriamente di sparire completamente dal parlamento canadese.

Nel frattempo Abacus ha pubblicato ieri un sondaggio che dimostra come i canadesi siano sostanzialmente divisi sulla valutazione del Budget presentato dal ministron Francois-Philippe Champagne: il 52 per cento lo approva, il 48 per cento lo boccia. Piccola nota a margine: il 28 per cento degli intervistati non sapeva nemmeno che il governo avesse presentato la Manovra alla Camera.

In alto, il ministro delle Finanze Francois-Philippe Champagne (foto: X – Champagne)

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