Cultura

Film italiano di successo ottiene il remake americano

TORONTO – Continuano a crescere i segnali che il cinema italiano sta tornando a gonfiare il petto, come dimostra l’annuncio di lunedì che Nick Cassavetes (regista di Il taccuino) dirige il remake americano di Il Ragazzo Dai Pantaloni Rosa, un grande successo del 2024 in Italia.

L’adattamento della storia vera di Margherita Ferri parla di Andrea Spezzacatena, un ragazzo di 15 anni che si è tolto la vita dopo essere stato vittima di bullismo sia online che offline, il bullismo esacerbato da un paio di pantaloni rosa che indossava a scuola.

Il rifacimento americano di film italiani è avvenuto solo quattro volte, incluso il remake di 8 1/2 di Fellini come Nove (2009), La Piscina rifatto come A Bigger Splash (2015), L’Ultimo Bacio rifatto come The Last Kiss (2006), e Stanno Tutti Bene rifatto come Everybody’s Fine (2009). E ora il fenomeno culturale di Margherita Ferri The Boy with the Pink Trousers, che merita pienamente il restyling di Tinseltown.

Dal punto di vista finanziario, il film di Ferri ha incassato 11 milioni di dollari al botteghino italiano, attirando oltre 2 milioni di spettatori nelle sale, attirando una maggiore affluenza rispetto ai blockbuster americani Gladiatore 2 e lo spin-off del Mago di Oz, Cattivo. Dal punto di vista culturale, quasi tutte le scuole d’Italia avevano organizzato proiezioni speciali per gli studenti, rendendola una visione essenziale per i giovani italiani. Le testimonianze post-proiezione sui social media sulle note di “cinema assoluto, il teatro era in lacrime”, sono state di tendenza per settimane.

L’amministratore delegato di Eagle Pictures, Tarak Ben Ammar, ha commentato così la risonanza del film: “Purtroppo, la storia di Andrea Spezzacatena non è solo una storia italiana. Il tragico fenomeno dei minori che si suicidano a causa del bullismo e del cyberbullismo è diventato una piaga globale che il cinema ha il dovere di affrontare”.

Il sentimento di Tarak si amplifica considerando che i pantaloni rosa sono stati il risultato di un incidente di lavanderia che ha reso rosa i suoi pantaloni rossi. La sicurezza di sé di Andrea è stata purtroppo messa alla prova in modo grottesco, lasciandolo malato di solitudine per l’ostracismo e l’infinito ridicolo. Ben Ammar ritiene che il film “abbia fatto la differenza per centinaia di migliaia di giovani” e spera che “con il remake americano avremo la possibilità di ottenere lo stesso effetto su milioni di persone in tutto il mondo”.

Il regista Nick Cassavetes ha condiviso i suoi pensieri durante l’annuncio di lunedì: “Questo film ha tutte le carte in regola per essere un grande film. La famiglia, l’adolescenza, il primo amore, ma anche il terribile promemoria che ogni bambino, per quanto possa sembrare messo insieme all’esterno, è vulnerabile e ha bisogno di essere accudito da vicino. È un pugno allo stomaco. È una centrale elettrica”.

Innegabilmente, un remake americano è di buon auspicio per tutte le parti e le cause, e porterà più occhi sulla storia di Andrea e sul sentito adattamento cinematografico di Ferri. E mentre la pratica americana di rifare un film straniero per attirare l’attenzione del mercato è sconcertante quanto l’industria del doppiaggio cinematografico italiana, questa partnership italo-americana ha tutto il potenziale per spiccare il potenziale.

Immagini per gentile concessione di Eagle Pictures               

Massimo Volpe, autore di questo articolo, è un filmmaker e scrittore freelance di Toronto: scrive recensioni di film/contenuti italiani su Netflix

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