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Mondiali di baseball, azzurrini
sconfitti da Giappone e Taiwan

SARASOTA – Inizia con due sconfitte l’avventura mondiale dell’Italia Under 18. L’Italia è stata battuta all’esordio dal Giappone e poi, nella seconda gara, da Taiwan.

La gara con il Giappone. Nella giornata in cui viene rinviata per pioggia al 14 settembre Corea del Sud-Canada, l’Italia esordisce perdendo contro il Giappone. La partita, come tutto il programma del primo turno del mondiale, è stata caratterizzata da temporali a intermittenza.

Tra pioggia, rinvii, nuvole passeggere e stanziali, radar meteo che annunciano temporali e poi diventano quasi uragani, interruzioni e riprese, l’Italia esordisce nella trentesima edizione del Mondiale Under 18 di Bradenton e Sarasota, in Florida con una sconfitta. Il Giappone era avversario complicato da affrontare e lo ha dimostrato sul campo. L’Italia è riuscita a non essere una vittima sacrificale, perdendo 6-0 e pagando a caro prezzo un secondo inning in cui si sono incastrate imprecisioni, difficoltà e incertezze.

La gara con Taiwan (Cina Taipei). Con la solita pioggia a caratterizzare la giornata, Italia e Cina Taipei hanno schierato i loro migliori lanciatori. Ne è uscita una partita chiusa, giocata benissimo da entrambe, che l’Italia ha lottato fino alla fine ed è stata caratterizzata da un solo punto di differenza

Sei ore, tanto è durata la danza della pioggia; la danza perché sulla zona ovest della Florida smettesse si allontanassero le nuvole e si potesse scendere in campo contro Cina Taipei. Alla fine, dopo che i temporali si erano abbattuti su Sarasota proprio qualche minuto dell’orario previsto per l’inizio originario (11.00) della seconda partita del girone eliminatorio tra Italia e Taipei, gli azzurrini sono scesi in campo alle 17.15 ore locale. Hanno giocato una partita di buon livello e tenuto testa ai campioni in carica fino all’ultimo out. Ne è uscita una partita piacevole, vinta da Taipei 2-1.

Dopo un primo attacco in cui l’Italia, pur provando a essere aggressiva, non riesce a ottenere alcunché, sale sul monte Alessandro Ercolani, che da queste parti, anche se non proprio a Sarasota, ma nella vicina Bradenton, nella struttura dei Pittsburgh Pirates, ha già vissuto un paio di stagioni di lavoro. Il suo avvio è discreto, con una facile eliminazione in diamante del leadoff Yung Chan Huang; poco dopo però concede una base ball, poi la prima valida, poi costringe Chia Wei Lin a una rimbalzante sulla quale Manuel Zazza elimina il battitore più avanzatoma, con una successiva base ball al quinto in battuta si riempiono le basi: una situazione dalla quale Ercolani esce alla grande con uno strike-out sul DH Yi Lei Sun.

Il secondo inning va sulla falsariga del primo: azzurrini che provano a essere aggressivi in battuta, ma non sono incisivi e non riescono a battere la prima valida della partita, mentre Ercolani si complica un po’ la vita mettendo un paio di corridore in base, ma andando in prima persona a completare un doppio gioco che chiude la ripresa e che lascia tutto in equilibrio sullo 0-0.

Il cliché è molto simile anche nella terza ripresa: azzurri aggressivi alla ricerca della prima valida per poter costruire qualcosa, ma Pao Lo Huang, partente di Taipei (di recente scelto al draft della CBPL dai Fubon Guardians), rimane in controllo; asiatici più a proprio agio sui lanci di Ercolani anche se, nonostante un singolo al centro di Chia Wei Lin, tutto rimane fermo e Taipei comincia a contare i rimasti in base (5 dopo 3 riprese).

La perfect-game di Pao Lo Huang si interrompe al quarto su bel doppio in mezzo agli esterni di Williams Wong. La corsa di Chia Wei Lin è reattiva e veloce, ma la palla è ben indirizzata e il DH azzurro arriva comodamente in piedi sul cuscino di seconda. Non ce la fa, Andres Annunziata, dopo un bel duello nel box, a portarlo a casa. Al cambio con doppio per regola di campo (il contatto era stato comunque molto consistente) di Yi Lei Sun, i cinesi di Taipei cominciano a costruire. Il battitore successivo, infatti spinge il bunt di sacrificio sulla terza e a quel punto basta un lancio pazzo per subire il punto dello svantaggio 0-1.

La reazione nella parte alta del quinto arriva sul primo lancio affrontato da Tommaso Adorni, che ottiene una valida su una curva rimasta in mezzo al piatto ma successivamente Venditti, Ragionieri e Funzione sono velocemente eliminati e l’Italia rimane sotto. Nella parte bassa del quinto tocca a Pietro Verzin rilevare Ercolani. Il suo ingresso è perfetto. Almeno per i primi due out: due rimbalzanti in 6 lanci, ma sulla seconda eliminazione la battuta di Chin Yu Chen lo colpisce violentemente braccio di lancio ed è costretto a lasciare subito il monte per Diego Luciani (ingresso senza problemi: un uomo, un out).

L’Italia è molto concentrata e dall’infortunio di Verzin trae la spinta per reagire.

Mette in base Edoardo Cornelli che “lima” 4 ball e fa sì che il manager asiatico prenda anche la decisione di rilevare il suo partente. Il nuovo entrato, Po Chun Lin elimina al piatto Laise e Zazza, ma poi concede la base a Wong e a quel punto sale la pressione sulla difesa di Taipei. Ci pensa Andres Annunziata a dare all’Italia la gioia del punto del pareggio con un bel line-drive sulla sinistra, che si infila tra interbase e terza base con lo spettacolare tuffo a casa di Cornelli per l’1-1.

Luciani, sul monte, difende come un leone la situazione di parità e l’Italia torna a fare paura a Taipei. Il terzo lanciatore dell’isola asiatica, Sheng En Lin colpisce il leadoff del settimo inning, Filippo Venditti, ma Ragionieri batte in doppio gioco. Poco dopo concede due basi ball consecutive a Niccolò Funzione ed Edoardo Cornelli e con il line-up azzurro che ricomincia costringe il manager Tsung Chih Chou a una visita. Una chiacchierata taumaturgica: Lin mette al piatto Laise (terzo di giornata) e si va alla parte bassa del settimo. Sul primo lancio di Diego Luciani, Chieh Hsi Huang colpisce un doppio a sinistra e diventa il momento di Davide Montanari.

La strategia azzurra è ovviamente quella di non far spremere il gioco a Taipei e quindi di mettere in base il gioco obbligato, quindi di giocarsi l’ultimo uomo del line-up Hsin Chiu.

Il walk-off arriva con uno splendido line-drive sulla linea di foul di prima che buca Venditti, nonostante il prima base azzurro vada vicinissimo alla presa in tuffo, e per gli azzurri resta l’amaro in bocca per la sconfitta, ma gli applausi per una partita giocata alla pari contro i campioni del mondo in carica.

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