Canada

L’Ontario rinuncia a mappare
il livello del contagio di Covid

TORONTO – Il governo ha alzato le braccia e si è arreso. Come era stato preannunciato alla fine della scorsa settimana, in Ontario per la prima volta dall’inizio della pandemia non saremo più in grado di mappare in modo esaustivo il contagio, e non potremo capire quindi fino a che punto Omicron avrà alimentato la curva epidemiologica in provincia. A differenza degli ultimi ventiquattro mesi, in Ontario non è più possibile prenotare l’appuntamento per farsi un tampone a meno che non si faccia parte di una determinata categoria: i lavoratori del sistema sanitario ad esempio, o quelli del settore delle case di cura a lunga degenza.

Chi presenta i sintomi del Covid e non ha la possibilità di accesso ai test antigenici – i cosiddetti tamponi rapidi – deve sostanzialmente presupporre di essere positivo: deve auto isolarsi per almeno cinque giorni o fino a quando i sintomi non passeranno. Se da un lato questo nuovo approccio allenta la pressione sui laboratori d’analisi – che nelle ultime settimane non erano più in grado di stare dietro all’altissimo numero di tamponi da analizzare – dall’altro perdiamo completamente il dato sui contagi quotidiani, un prezioso indicatore per capire se la curva stia salendo, rallentando o appiattendosi.

La questione è semplice: ci sono troppi casi da analizzare, non si è in grado di stare dietro all’aumento dei nuovi casi e per risolvere il problema semplicemente si smette di contarli. Da questo punto di vista, di conseguenza, non ha nemmeno più molto senso continuare a diramare il bollettino quotidiano sui contagi, visto che i numeri non vogliono dire più nulla. Prendiamo i dati degli ultimi giorni. Secondo il ministero della Sanità, sabato scorso si sono registrati 18.445 positivi, domenica 16.714, lunedì 13.578 e ieri 11.352. Sembrerebbe un trend positivo, in discesa: in realtà non è così perché nel fine settimana i tamponi venivano effettuati senza restrizioni e il calo delle ultime 48 ore è determinato dal fatto che si fanno molti meno test.

Cosa dobbiamo fare, quindi, per capire dove si stia dirigendo la curva epidemiologica in Ontario, visto che rinunciamo a uno dei principali indicatori usati lungo tutte le ondate di questa pandemia di Covid-19? Dobbiamo rimanere ancorati ai dati concreti che ci danno, seppur parzialmente, il quadro della situazione: i numeri, cioè, relativi alle ospedalizzazioni e quelli ai ricoveri nei reparti di terapia intensiva. Attualmente abbiamo 1.290 persone in ospedale dopo aver contratto il Covid-19, 58 in più di lunedì: esattamente una settimana fa erano appena 491. Da questo valore possiamo tranquillamente affermare che proporzionalmente il livello del contagio è triplicato in sette giorni, un dato in linea con quasi tutti gli studi effettuati su Omicron secondo i quali la nuova variante sarebbe in grado di raddoppiare i contagi ogni due-tre giorni rispetto a Delta e a tutti gli altri ceppi precedenti.

Un secondo indicatore che ci conferma come la curva del contagio sia in salita arriva dai numeri delle terapie intensive: qui i ricoverati sono passati da 248 a 266 in appena ventiquattrore.

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