TORONTO – Gli esperti l’avevano (pre)detto, e purtroppo avevano ragione: il tasso annuale di inflazione è aumentato, il mese scorso (febbraio), salendo al 2,6%, rispetto all’1,9% di gennaio.
Lo ha reso noto ieri StatCan, sottolineando che la fine della sospensione GST/HST (la tassa sui beni commerciali, sospesa dall’ex primo ministro Justin Trudeau prima di Natale, fino al 15 febbraio), ha contribuito ad “una notevole pressione al rialzo sui prezzi per i prodotti ammissibili”.
Com’è noto, infatti, per due mesi, il governo federale ha rimosso la tassa sui beni e servizi (GST) o l’imposta sulle vendite armonizzata (HST) su decine di articoli in vendita in negozi e supermercati, tra cui alcuni generi alimentari, pasti al ristorante, alcolici e giocattoli. Tale agevolazione fiscale ha per esempio fatto scendere, in quel periodo, i prezzi del cibo nei ristoranti dell’1,4% (su base annua): ma una volta che la GST/HST è stata riapplicata, “i prezzi del cibo nei ristoranti hanno contribuito maggiormente all’accelerazione” dell’indice complessivo dei prezzi a febbraio, afferma StatCan.
Anche le bevande alcoliche, l’abbigliamento per bambini ed i giocattoli erano stati inclusi, dicevamo, nell’esenzione fiscale ed avevano visto i loro costi scendere a febbraio, anche se non tanto quanto era accaduto a gennaio.
Per quanto riguarda i dati regionali dell’inflazione rilevati da Statistics Canada (qui potete leggere l’intero report), l’indice dei prezzi al consumo è aumentato in ogni provincia il mese scorso, con Ontario e New Brunswick che hanno dovuto affrontare le accelerazioni più rapide.
Infine, le cifre dell’inflazione di febbraio non riflettono direttamente l’imposizione di tariffe o contro-tariffe tra Canada e Stati Uniti, entrate in vigore, dopo una serie di scadenze ed annunci, soltanto a marzo. Tuttavia, gli effetti si vedranno e probabilmente andranno ad aggiungersi alle conseguenze della fine della sospensione GST/HST, aumentando ulteriormente l’inflazione.
“Le tariffe – spiega infatti Statistics Canada – incidono su molti aspetti dell’economia, tra cui l’inflazione. L’imposizione di tariffe da parte degli Stati Uniti e/o di tariffe di contromisura da parte del governo canadese avrà un impatto sui prezzi pagati dai consumatori canadesi nei prossimi mesi”.
Anche gli economisti si aspettano che la guerra commerciale con gli Stati Uniti faccia aumentare i prezzi nei mesi a venire. Benjamin Reitzes, stratega macroeconomico di BMO, afferma che anche i dati sull’inflazione di marzo mostreranno probabilmente un aumento, con la sospensione delle tasse ormai completamente eliminata dall’equazione. E questo complicherà gli sforzi della Bank of Canada, che negli ultimi mesi ha tagliato ripetutamente i tassi di interesse (fino a portarli al 2,75%) dopo essere riuscita a riportare l’inflazione sotto il 2%. Cosa farà adesso?
Foto di Vlad Frolov da Unsplash
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