“40 Secondi”: un successo al Festival di Roma
TORONTO – La 20ma edizione del Festival del Cinema di Roma si è conclusa domenica scorsa, assegnando a diversi registi italiani alcuni dei suoi premi più importanti. Tra queste, l’interpretazione di Jasmine Trinca in Negli occhi degli altri di Andrea De Sica per il quale ha ricevuto il Premio Miglior Attrice – Monica Vitti – . Il regista esordiente Alberto Palmiero ha vinto il premio per la migliore opera prima per il suo film Freestyle, che parla di un regista che lascia l’attività per una vita semplice nella sua città natale.
Ma la vera storia di Vincenzo Alfieri 40 Secondi sembra pronto a ottenere il massimo dell’interesse post-festival, dopo che il suo cast ha portato a casa il Premio Speciale della Giuria.
Ambientato “nella periferia” del Lazio, 40 Secondi è liberamente ispirato al romanzo della giornalista Federica Angeli nel suo libro con lo stesso titolo. Angeli, che ha lavorato per decenni come cronista di cronaca nera e giudiziaria per La Repubblica, è nota soprattutto per le sue indagini sulla mafia gitana di Roma. Fu anche brevemente rapita da un membro della famiglia Spada e successivamente posta sotto scorta della polizia a causa di una sparatoria a cui aveva assistito a Ostia.
Ora, il suo libro e il film di Alfieri 40 Secondi riguarda un omicidio avvenuto nel 2020 nella città suburbana di Colleferro, nel Lazio. È stato l’omicidio di Willy Monteiro Duarte – per mano di bande giovanili – dopo che aveva tentato di calmare una rissa per aiutare un amico. Dopo essere stato preso a pugni e calci a morte da una banda di giovani, la sua morte ha suscitato indignazione in tutta Italia, scatenando un dibattito nazionale sulla violenza giovanile.
Il suo atto eroico è stato insignito postumo della Medaglia d’Oro al Valor Civile ed il “Daspo Willy” fu approvato dal governo italiano, che stabilì pene più severe e divieti per gli atti violenti.
In seguito, Willy è diventato un simbolo della consapevolezza della violenza giovanile in Italia. Il film tenterà ora di immortalare il suo atto coraggioso davanti al pubblico internazionale, dopo la sua prima mondiale il 17 ottobre a Roma.
“Questa storia riguarda soprattutto i bambini normali. Non è una storia di crimine, ma di dolore. Una storia di persone come tutti noi”, afferma il regista. Alfieri ha realizzato un film che onora non solo la morte di Duarte, ma la vita e le aspirazioni che sono state interrotte da quello che sembrava essere un corso fatidico degli eventi, o da quella che lui definisce una sfortunata “inevitabilità”.
“Da bambina ho passato del tempo in luoghi difficili e conosco il terribile valore dell’inevitabilità. A volte le cose accadono al di fuori del nostro controllo. E dopo aver visitato i luoghi reali, ascoltato podcast, letto interviste e libri sulla storia, intervistato amici e conoscenti di entrambe le parti… Ho capito che nessuno sa davvero cosa sia successo, e che sono state dette tante cose, ma pochi hanno colto l’anima di Willy e della storia”, ha spiegato Alfieri.
40 Secondi uscirà nelle sale italiane il 19 novembre ed è prodotto da Eagle Pictures (Il ragazzo con i pantaloni rosa).
Immagini per gentile concessione di Eagle Pictures

Massimo Volpe, autore di questo articolo, è un filmmaker e scrittore freelance di Toronto: scrive recensioni di film/contenuti italiani su Netflix


